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Dagli squali ai "locali": i 5 pericoli più comuni per un surfista

Paolo Pegoraro

Aggiornato 28/06/2019 alle 10:34 GMT+2

Il surf è uno degli sport più spettacolari al mondo ma nasconde diverse insidie: dagli squali che popolano l'Oceano ai locali gelosi dei loro paradisi, andiamo a scoprire quali sono.

Laird Hamilton - Surf - 2019

Credit Foto Imago

Con il passare del tempo e le migliorie nella produzione del materiale tecnico la sicurezza nello spettacolare mondo del surf è aumentata in modo esponenziale. Ogni surfista, tuttavia, è perfettamente consapevole di dover fronteggiare una nutrita serie di pericoli; il livello di attenzione deve dunque essere mantenuto ai livelli più alti, specialmente quando ci si imbatte nelle onde più grandi al mondo. Come soleva dire il compianto Mark Foo “Se vuoi il massimo del brivido, devi essere disposto a pagare il prezzo più alto possibile”, anche se l'estetica del Do or Die è ormai giunta ai titoli di coda. Quali sono dunque le insidie che si annidano negli “spot” più allettanti al mondo per praticare surf? Il pericolo di annegamento è quello più immediato e in questo senso la conoscenza delle correnti risulta salvifica, ma la lista è piuttosto variegata.

Fauna marina

Gli squali, in primis, sono i pericoli numero uno negli oceani e non c’è un singolo surfista al mondo che sia entusiasta all’idea di essere disarcionato dalla tavola per nuotare tra le specie più pericolose al mondo come lo squalo leuca. Altri pericoli possono sopraggiungere, seppur più sporadicamente, da meduse tossiche, piranha, anaconda o coccodrilli marini, a seconda del luogo del pianeta dove ci si trovi a cavalcare le onde.

Tavola e leash

L’impatto con la tavola (propria o di un altro surfista) può essere assai doloroso e nel più malaugurato dei casi letale; il caso poi del leash – il laccetto legato alla caviglia che permette al surfista di rimane ancorato alla tavola – è emblematico da questo punto di vista: di certo la sua invenzione è stata un toccasana, ma in qualche caso si è rivelata mortifera. Si dice che il leggendario Mark Foo trovò la morte nel 1994 perché il suo leash rimase impigliato nel barriera corallina dello spot di Maverick impedendo al surfista statunitense di risalire in superficie.

Fondale

Le barriere coralline introducono il tema dei fondali, altro evidente pericolo per i surfisti soprattutto qualora i fondali in questione siano particolarmente bassi. L’impatto con barriere o rocce può essere fatale e proprio per questo motivo i surfisti sono tenuti in ogni caso a studiare il fondale per capire con esattezza a cosa vadano incontro.
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Barriere Coralline

Credit Foto Imago

Localismo

Siamo al pericolo più anomalo per chi non conosca l’ambiente del surf, in particolare quello stelle e strisce. Oltreoceano, infatti, i surfisti sono parecchio gelosi dei loro spot e spesso e volentieri mal tollerano chi si presenti sul loro territorio con tavola in mano e voglia di confrontarsi con onde sconosciute. È capitato, purtroppo, che i “locali” linciassero dei neofiti che altro non volevano che surfare in posti suggestivi e ignoti. Proprio per questo motivo sono stati adottati dei provvedimenti legislativi in merito.
Le evoluzioni degli artisti della tavola saranno presto protagoniste sugli schermi di Eurosport. Gli highlights delle prime cinque tappe della World Surf League 2019 saranno infatti trasmesse per farvi vivere le grandi emozioni di questo sport, diventato specialità olimpica a tutti gli effetti.
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