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Tennis, ATP Barcellona: Carlos Alcaraz festeggia l'ingresso in Top 10 con il successo in finale su Carreno Busta

Simone Eterno

Aggiornato 24/04/2022 alle 19:47 GMT+2

TENNIS - Nonostante le 3 ore e 43 della maratona nel primo pomeriggio con de Minaur, Alcaraz non è stanco e in finale annienta Carreno Busta per 6-3 6-2. Il 18enne spagnolo centra così il quarto titolo della carriera, il terzo nel 2022, è festeggia al meglio l'ingresso in Top 10: da lunedì sarà il nuovo n°9 del mondo. Sinner, per il futuro, ha trovato un rivale fortissimo.

Carlos Alcaraz lors de la finale de l'ATP 500 Barcelone

Credit Foto Getty Images

Carlos Alcaraz non finisce di stupire. Dopo il primo titolo Masters 1000 conquistato a Miami, il classe 2003 spagnolo, 19 anni il prossimo 5 maggio, vince anche l’ATP 500 di Barcellona. Una finale importante e per certi versi clamorosa. Il torneo era stato infatti funestato da una settimana di maltempo sulla capitale della Catalunya, costringendo gli organizzatori a giocare entrambe le semifinali a partire dalla mattinata di domenica. Bene, Pablo Carreno Busta aveva vinto il suo match contro Schwartzman in poco più di un’oretta e mezza; Alcaraz invece era stato obbligato, per giunta per secondo, a lottare per 3 ore e 43 minuti contro Alex de Minaur, terminando così il suo successo con una maratona dove aveva salvato anche due match point.
Nonostante la giovane età insomma c’era qualche dubbio sulle condizioni fisiche di Alcaraz prima della sfida a Carreno Busta. Dubbio spazzato via dal risultato del campo: 6-3 6-2 Alcaraz in un’ora e sette minuti.
Una prova di forza impressionante per il giovanissimo iberico, che centra così il suo quarto titolo della carriera – il terzo quest’anno dopo Rio e appunto Miami – e va a incrementare dei numeri già abbastanza impressionanti. Alcaraz è n°3 della Race e da domani anche in Top10 per la prima volta nella classifica ATP, con un ingresso direttamente alla posizione n°9. C’è di più però: nessuno prima di compiere 19 anni, se non un certo Rafa Nadal (e l'ucraino Medvedev), aveva già vinto così tanto su superfici diverse prendendo le statistiche dal 1990 a oggi, ovvero considerando l’evoluzione del tennis in disciplina iper-fisica.
C’è un altro aspetto però che impressiona di Alcaraz: la mentalità nelle finali. Nella sua giovanissima carriera lo spagnolo ha giocato 13 finali complessive a tutti i livelli - Futures, Challenger, ATP - e di queste ne ha vinte 11. Una striscia di 8 vittorie consecutive a partire dal Challenger di Barcellona nel 2020: l’ultima sconfitta al Challenger di Cordenons nell’agosto del 2020. Insomma, quando arriva in fondo, Alcaraz, sembra sentire l’odore del sangue. Non a caso, a nemmeno 19 anni, è diventato Top 10. Lo ribadiamo: Jannik Sinner, per il futuro del tennis, ha trovato un avversario fortissimo.
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