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Djokovic piega Bautista Agut: in finale sfiderà Raonic

DaOAsport

Aggiornato 29/08/2020 alle 09:55 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Novak Djokovic.

Credit Foto Getty Images

Con grinta e determinazione. Novak Djokovic (n.1 del mondo) ha piegato in 2 ore e 59 minuti di partita lo spagnolo Roberto Bautista Agut (n.12 ATP) nella semifinale del Masters 1000 di Cincinnati 2020 con lo score di 4-6 6-4 7-6 (0) al termine di un confronto dai mille ribaltamenti di fronte. Per Nole un successo significativo non solo perché dà seguito alla propria imbattibilità in questo 2020, ma anche per via dei problemi fisici che l’hanno costretto più volte a chiamare il medical time-out. Una vittoria dunque di carattere per il tennista serbo che incontrerà in Finale il canadese Milos Raonic.
Nel primo set, dopo uno scambio di cortesie, Bautista prende il largo nella seconda parte del parziale. L’iberico, infatti, strappa il servizio a un Nole particolarmente falloso, sfoderando l’arma del dritto a sventaglio nel settimo gioco. Prova a ottenere ancora il controbreak il balcanico, ma lo spagnolo è bravo ad aggrapparsi al fondamentale della battuta, prima di chiudere sul 6-4 nel decimo game, con il 69% dei punti vinti al servizio.

Nole chiede il medical time-out

Nel secondo set Djokovic reagisce e nel quarto game c’è il break in suo favore. Il n.12 del ranking, nel suo stile, non molla di un centimetro e, dopo aver annullato due palle del doppio break, ritorna a galla nel settimo gioco, pareggiando il conto nel successivo. Si gioca punto a punto e Nole richiede anche il medical time-out. Il n.1 del mondo ritrova le proprie energie e sfodera alcuni colpi del repertorio, chiudendo la frazione sul 6-4.

Nel terzo set succede di tutto

Parte forte Bautista Agut, avanti di un break nel terzo game. Djokovic risponde immediatamente e, infilando una serie di 4 giochi a zero, ribalta completamente gli equilibri del parziale. Sembra finita, ma il serbo è sulle gambe, provato come non mai. Ne approfitta l’iberico che strappa la battuta all’avversario nel nono e nell’undicesimo game, andando a servire per il match. Con le spalle al muro, il n.1 del mondo fa ricorso a tutta la sua classe, portando la frazione al tie-break e mettendo sul campo tutta quello che ha: 3 ace e colpi vincenti che prima non si erano visti. Conclusione? 7-0 e atto conclusivo conquistato dal serbo, con 14 servizi vincenti in totale.
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