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ATP Cincinnati, Djokovic-Alcaraz 5-7 7-6 7-6: il serbo trionfa in finale rimontando il numero uno

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 21/08/2023 alle 08:03 GMT+2

Rimonta monumentale di Novak Djokovic nella finale di Cincinnati. Il serbo, che sotto di un set e un break sembrava ormai spacciato, rinasce improvvisamente fino a prendersi il titolo dopo quasi quattro ore di battaglia. Eccesso di fiducia per Carlos Alcaraz, che nel 2° set manca un paio di chance clamorose per chiudere il match. La sfida tra numero uno e numero due si rinnoverà agli US Open.

Alcaraz troppo emozionato: fa cadere la coppa di Wimbledon in diretta tv

Serviva una pirotecnica riscossa per rinviare tutto all’atto clou. Alla fine il destino non ha tradito Nole, e Nole non ha tradito se stesso: nella finale di Cincinnati il serbo pareggia il conto dei precedenti (2-2) con Carlos Alcaraz, mettendosi alle spalle la sconfitta di Wimbledon e promettendo guerra agli imminenti US Open. Il 5-7 7-6 7-6 finale maturato in Ohio rimette tutto sul tavolo: l’epilogo stagionale di un duello d’antologia, e il trono del ranking ATP.
Djokovic, considerando come si era messa la partita, è riuscito in una vera e propria impresa: fiaccato dal caldo e dal tennis sfavillante dello spagnolo, è riuscito a rimontare un set e un break di svantaggio, annullare un match point al tiebreak del secondo set per poi chiudere la pratica al tiebreak del terzo. Nole, che per la prima volta in stagione si presentava al confronto con l’inerzia dalla sua parte, può ora tirare un sospiro di sollievo. Ritoccato il record assoluto di finali Masters 1000 vinte: se ne è intascate ben 39.

Una finale indimenticabile

Finisce tra le lacrime di un inconsolabile Alcaraz, e il il viso scavato dalla fatica del 23 volte campione Slam. Il numero uno e il numero due al mondo si sono superati un’altra volta, dando vita a uno degli incontri più belli dell’anno. “Una delle partite più dure della mia vita”, ha affermato Nole dopo 4 ore di contesa: e come dargli torto? Il serbo comincia male, malissimo, frenato dal caldo di Cincy. Il sole gli dà alla testa, non gli permette di confermare un break di vantaggio nel 1° set e apre la strada al più frizzante Alcaraz.
Il 7-5 in rimonta spinge il murciano verso un nuovo break nel secondo set, ma proprio quando Djokovic sembra fuori dai giochi, ecco la svolta. Quattro errori madornali per Carlitos, che all'ottavo game concede controbreak e una finestra clamorosa al serbo. Da lì, Nole torna prepotentemente in carreggiata: al tiebreak annulla pure un match point, vincendo finalmente la resistenza dell’iberico.
Il terzo set è una partita a sé: ritmi forsennati, botta e risposta senza fine. Al serbo non bastano quattro match point per scongiurare un altro tiebreak. Alcaraz si difende come un campione, ma davanti a sé ha un alieno. L’affondo decisivo di Nole arriva sul 7-4 del tiebreak, sigillando così la partita più lunga nella storia del torneo.
Ora Djokovic è veramente a un passo dalla riconquista del 1° posto nel ranking: agli US Open il serbo non avrà punti da perdere, mentre Alcaraz dovrà difendere il trono. Gli basterebbe approdare al 2° turno per mettere in ghiaccio la vetta del ranking. Djokovic torna così a vincere un Masters 1000 a 14 mesi dall'ultima volta. Si tratta della gioia numero 1069 in carriera, un numero importante poichè gli permette di staccare Nadal e Lendl in questa speciale classifica, rimanendo alle spalle solo di Federer e Connors.
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Il sorriso di Alcaraz, le lacrime di Djokovic: recap Day 14 in 3'

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