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Matteo Berrettini è convinto: "Mai pensato di non essere più competitivo". Oggi sfida Draper
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Pubblicato 20/02/2025 alle 08:54 GMT+1
TENNIS - Matteo sta giocando molto bene: tornerà in campo giovedì pomeriggio, non prima delle 16.40 (ultimo match della giornata), per sfidare Jack Draper. E lo vuole fare da protagonista.
Berrettini: "Pessimo nei momenti importanti, dovevo fare di più"
Video credit: Eurosport
Matteo Berrettini is back, ora possiamo dirlo ad alta voce. Il tennista romano due anni dopo Acapulco 2023, Matteo Berrettini conquista i quarti di finale di un torneo sul cemento - all'ATP 500 di Doha - grazie a una vittoria in tre set su Tallon Griekspoor: 7-6, 6-7, 6-4. Una vittoria sofferta, conquistata in un match molto combattuto, giocato punto a punto. E ora Matteo tornerà in campo giovedì pomeriggio, non prima delle 16.40 (ultimo match della giornata), per sfidare Jack Draper: e lo vuole fare da protagonista.
Lavorato tanto per essere qui
"Sapevo che rispetto a ieri sarebbe stata una partita completamente diversa - le parole a fine gara del tennista romano. So che quando giochi bene il giorno prima non è certo che accada anche il giorno dopo. È parte del tennis. Ho combattuto tanto. Un paio di brutti errori nel secondo parziale mi sono costati il set, ma sono orgoglioso della mia forza mentale. Io voglio vincere il maggior numero di partite possibili e divertirmi, godermi il momento. Ho lavorato duro per essere qui: ho vissuto brutti momenti, ma dentro di me sapevo che potevo tornare al mio livello"
Il livello è sempre stato dentro di me
"La sensazione di essere competitivo non è mai andata via. Ho vissuto degli ultimi momenti, ma dentro di me sapevo che il mio livello poteva tornare. C'è solo bisogno di giocare, competere, perdere e sentire un po' di rabbia. Sento assolutamente di appartenere a questo livello. Sono però orgoglioso della mia forza mentale. Sono contento, non è stato facile digerire quel tie-break. Volevo vincere per la prima volta contro Djokovic, ma in realtà voglio anche vincere il maggior numero di partite possibili e godermi il momento. È questo che continuo a ripetere a me stesso, e che meritavo questo momento. Lo dico spesso, ma la verità è che ogni tanto magari mi dimentico di quanto ho lavorato per tornare a questi livelli".
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