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Tennis, ATP Finals - Sinner-Medvedev vale la finale: stavolta tocca al russo ribaltare il pronostico

Simone Eterno

Pubblicato 18/11/2023 alle 08:23 GMT+1

TENNIS, ATP FINALS - Dopo le vittorie - diverse - a Pechino e Vienna, Sinner ci riprova contro Daniil 'big brain' Medvedev. Nessuno arriva alle semifinali come Jannik, ma insieme all'entusiasmo c'è anche la pressione di ripetersi. E il russo sa - forse - cosa aspettarsi.

Medvedev esalta Sinner: "È in grande forma, può fare ciò che vuole"

dall'inviato a Torino. A Pechino l’aveva sconfitto col serve and volley, a Vienna giocando dal fondo e trovando anche in quel caso le contromisure necessarie a disinnescare il suo tennis. La grande domanda della viglia è dunque questa: quale strategia adotterà Jannik Sinner per cercare la terza vittoria consecutiva contro Daniil Medvdev? Perché contro ‘big brain’ Medvedev sarà necessario inventarsi qualcosa di speciale; perché dopo due sconfitte consecutive, all’angolo del russo, qualcosa giustamente proveranno a inventarsi. Basta ascoltarlo in conferenza stampa, Medvedev, per capire che dietro il tennis e dentro l’uomo, la cosiddetta materia grigia non manca. Anzi, abbonda. Solo una persona con una marcia in più, a domanda tecnica specifica sull’utilizzo del serve and volley di tanti dei suoi avversari negli ultimi tempi, risponde confermando ai propri nemici sportivi quale sia la strada giusta: “Prima di tutto posso dire che penso che sia una buona tattica per giocare contro di me”. Non è autolesionismo, ma una minaccia velata. Perché il resto della risposta, infatti, prosegue così: “Stai attento però, perché devi essere molto bravo a rete. Io so passare molto bene. Alcaraz allo US Open è venuto a rete 50 volte e ha perso la partita”.
Vero. Com’è vero però che su questa superficie così rapida e con i progressi visti da Sinner tra servizio (enormi) e gioco di rete (notevoli), lo stesso Medvedev dovrà inventarsi qualcosa di diverso in risposta. I metri – tanti – dietro la scritta Torino, potrebbero infatti diventare un problema per il russo, voglioso sì di far partire lo scambio ma costretto ad esempio dalle scelte di Alcaraz ad avvicinarsi nel corso della partita. Risultato finale? 6-4 6-4 Carlitos. Con Medvedev di nuovo, in conferenza stampa, che afferma: “Penso di aver giocato meglio di quanto fatto con Sascha, penso di aver giocato da 8.5... Ma ho perso in 2 set, quindi qualcosa che non è andato c’è stato per forza”.

Jannik Sinner: fin qui è l'uomo da battere

Chissà cosa ne verrà fuori. Ma nel mentre Torino si gode un’edizione che regala in semifinale i primi 4 del mondo, che mai come in questa stagione sembra essere un termometro reale del valore, una sorta di premio meritocratico per quanto fatto da tutti. Ecco, qui dentro, dati e sensazioni alla mano, Sinner ci arriva come “il più forte”. Oggi. In questo preciso momento. Non per alimentare quell’appetito quasi bulimico che c’è a livello mediatico su Jannik in questi giorni, ma semplicemente perché nessuno alla sfida di sabato ci è arrivato meglio di Sinner. Jannik è l’unico ad aver vinto le 3 partite del suo girone; ma è ancora l’unico a non aver mostrato qualche crepa, se non per un piccolo fastidio alla schiena il cui allarme è durato un giro di “un clic”, come confermato dallo stesso Sinner anche in conferenza stampa. Medvedev, il suo avversario in semifinale, è apparso brillante ma ha perso una partita. Alcaraz, in ripresa, è arrivato faticando nei primi giorni. E Djokovic, che indiscrezioni vogliono non troppo contento di una superficie così veloce, è stato in campo una vita: 8 ore e 18 minuti per tre match. E ancora dovrà vedersela con Carlitos prima di un’eventuale finale.
Insomma, per una serie di motivi sparsi tra campo, sensazioni, risultati recenti e incroci tecnici, Sinner si presenta alla sfida con Medvedev come l’uomo teoricamente da battere. Se poi vincerà, se poi saprà gestire tutta questa pressione, tutta questa attesa, tutta questa fame collettiva di tennis, questo è un altro paio di maniche. Chi ha voglia di sognare però è comprensibile che continui a farlo. Sinner ha acceso una passione da tanti anni assopita, o forse ha solo avvicinato un pubblico nuovo a una disciplina meravigliosa. E questo, al di là del risultato finale, è già un grande successo.
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Sinner: "Ora conosco meglio il mio corpo e ne beneficia il mio tennis e la mia fiducia"

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