Tennis, Indian Wells - Sinner si arrende ad Alcaraz: lo spagnolo passa 7-6 6-3 e va in finale con Medvedev

Si ferma in semifinale la corsa di Jannik Sinner al torneo di Indian Wells 2023. L’altoatesino si arrende di nuovo, sul suolo americano, a Carlos Alcaraz. Nel remake del quarto di finale dell’ultimo US Open – (da molti considerata come la vera finale) – questa volta Sinner non riesce a scalfire le certezze di un giocatore, Alcaraz, nuovamente alla soglia del n°1 del mondo. Lo spagnolo infatti, grazie al successo su Sinner per 7-6 6-3 in un’ora e 50 minuti, potrà giocarsi domenica contro Daniil Medvedev la terza finale Masters 1000 della carriera... E insieme a quella la chance di superare Novak Djokovic in vetta alla classifica ATP.

Sembra una superficie che sembra fatta apposta quella di questo torneo di Indian Wells per Carlos Alcaraz: un cemento lento, con palline non particolarmente veloce e dove il rimbalzo è alto. Caratteristiche che mettono in risalto due grandi pregi tennistici dello spagnolo: la capacità di generare potenza anche su palle “scariche” e l’incredibile velocità di piedi. Per un set però Alcaraz non fa vedere il miglior tennis, giocando una partita meno brillante rispetto alle altre della settimana. Merito anche di un Sinner sicuramente solido ed entrato bene in partita. Pur essendo andato avanti di un break, infatti, Carlos Alcaraz non solo non sfrutta la chance ma si fa sorprendere da un parziale di 12 punti a 2 che riporta Sinner dal 2-4 sotto al 5-4 avanti. Un set scorbutico, in cui lo spagnolo si ritrova anche spalle al muro. Nel dodicesimo game, prima del tie-break, Alcaraz deve gestire anche un set point: lo cancella con una rischiosissima – ma efficace – palla corta, emblema di un giocatore che non solo da colpire fortissimo, ma anche giocare di tocco. E’ l’input necessario ad Alcaraz per ritrovare un po’ di fiducia e tutto sommato giocare meglio i punti decisivi del tie-break, chiuso per 7 punti a 4.

Da lì, lo spagnolo, sale con il proprio rendimento mettendo molta più attenzione nella partita. Non a caso Alcaraz si ritroverà alla fine a vincere tre dei quarto game arrivati ai vantaggi, costringendo Sinner a inseguire fin da subito anche nel secondo set, quando il break in avvio – poi confermato al servizio – porta l’iberico su un comodo cuscinetto di 3 a 0. Il resto è un finale tutto sommato ben gestito, con Sinner bravo a rifiutare la sconfitta e salvare 3 palle del doppio break che l’avrebbero messo sotto 5-1, ma non a evitare la sconfitta finale. Alcaraz sale così 3-2 nei precedenti con Sinner a livello di circuito maggiore (4-2 se contiamo anche i Challenger), ma soprattutto si garantisce così il diritto di sfidare l’uomo in serie da 19 partite consecutive.

Qualche ora prima, infatti, Daniil Medvedev aveva trovato la sua quarta finale consecutiva dopo i trionfi a Rotterdam, Doha e Dubai con il successo per 7-5 7-6 su un combattivo Frances Tiafoe. Per quanto visto questa settimana nella Bassa California: la finale migliore. Un giocatore perfetto per questa superficie - Alcaraz - contro uno che odia questo campo; ma che non perde, Medvedev, dallo scorso Australian Open. Il palio il titolo.

Per Jannik, invece, segnali comunque positivi. La Top10 è lì a soli 50 miseri punti ATP dal campione uscente Taylor Fritz. A Miami, Sinner, sarà nuovamente pronto a dare l’assalto. Nel mentre, la Race che porta a Torino, dice numero 7.