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Berrettini si arrende a Murray in 3 set e quasi 3 ore di lotta: il rientro nei '1000' è con una sconfitta

Simone Eterno

Aggiornato 20/03/2024 alle 23:40 GMT+1

TENNIS, MIAMI - Matteo Berrettini si ferma subito al rientro nel circuito maggiore. Al Masters 1000 di Miami il romano lotta, ma si arrende ad Andy Murray in quasi 3 ore: 4-6 6-3 6-4 il punteggio a favore dello scozzese. Nel finale di secondo set Berrettini ha avuto anche uno svarione che l'ha quasi fatto cadere al suolo.

Matteo Berrettini in campo contro Murray - Open Miami 2024

Credit Foto Getty Images

Duecento giorni dopo, quasi sette mesi, Matteo Berrettini riparte dal circuito maggiore con una partita persa ma che può "dare morale". Il romano, dopo i test della scorsa settimana a Phoenix con la finale raggiunta e persa da Borges nel Challenger giocato in Arizona, ripartiva da Miami contro l'ex n°1 del mondo Andy Murray. Ne è venuta fuori, come sempre, una battaglia. Del resto l'ultimo incrocio tra i due, in Australia, nel 2023, li aveva visti lottare in campo per 4 ore e 49 minuti. Il rapporto di stasera, spalmato sui 3 set, non è poi andato molto distante: 2 ore e 49 minuti. Ha vinto Murray, in rimonta, imponendosi con un 4-6 6-3 6-4 dove la differenza alla fine è arrivata per via della maggiore lucidità e resistenza allo sforzo fisico.

La partita

Dopo aver vinto un primo set in cui il 78% di prime di servizio in campo ha spinto in maniera evidente Berrettini, il servizio del romano è calato, così come anche la condizione fisica. Di contro, Murray, da "vecchio volpone" del tennis, ha capito quanto fosse necessario giocare una partita più aggressiva. In riposta - dove sulle secondo di Matteo ha iniziato a fare male - così come nella posizione dei piedi in campo, decisamente più vicini alla linea di fondo. La partita ha così cambiato registro, complice anche quel calo fisico a cui accennavamo di Berrettini. Un calo che ha quasi portato anche al 'collasso' Matteo, che sul 5-2 del secondo set è stato colpito da uno svarione al momento di servire, cadendo quasi a terra e salvandosi solo grazie all'aiuto della racchetta, usata a mo’ di bastone.
Proprio da quel momento però le cose più "positive" per Berrettini, non tanto dal punto di vista del punteggio - che ha visto scappar via Murray anche grazie a un lunghissimo primo game del terzo set - quanto nella reazione. Berrettini ha provato a lottare fino alla fine, costruendosi palle del controbreak e arrendendosi, appunto, solo per 6-4 al terzo e dopo quasi 3 ore di lotta. Un segnale sulla voglia di tornare a lottare, di combattere su un campo da tennis. L'inizio di un percorso certamente lungo e tortuoso; ma che, solo attraverso partite come questa, potrà provare a riportare Matteo in alto.
Murray, dal canto suo, vince al tempo stesso una partita che fa morale, specie dopo un inizio di stagione che fino a Doha era stato un autentico disastro. Al secondo turno il due volte vincitore di questo torneo troverà l'argentino Etcheverry - anche lui non al meglio e fresco del ritiro 12 giorni fa a Indian Wells.
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Berrettini e la crisi di risultati: "Dovuta a problemi fisici, non di tennis"

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