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Jannik Sinner vince il titolo a Miami ed è il nuovo n°2 del mondo: Dimitrov si arrende in 2 set

Simone Eterno

Aggiornato 31/03/2024 alle 23:22 GMT+2

TENNIS, MIAMI - Al terzo tentativo in carriera Jannik Sinner vince il Masters 1000 di Miami: 6-3 6-1 a Grigor Dimitrov in finale. Per Sinner è il 13° titolo della carriera, il secondo a livello '1000' dopo quello conquistato in Canada la scorsa estate. Per Sinner terzo titolo stagionale dopo l'Australian Open e Rotterdam, per un successo che vale il sorpasso ad Alcaraz in classifica ATP.

Sinner col trofeo appena conquistato dopo aver vinto la finale contro Dimitrov - Open Miami 2024

Credit Foto Getty Images

Il miglior giocatore di tennis del mondo, in questo momento, è un italiano. La sentenza dal torneo di Miami è chiara e incontrovertibile: 69 minuti per spazzare via Medvedev in semifinale, 73 minuti per condannare a egual destino quel Grigor Dimitrov che aveva brillato nelle sue partite contro Hurkacz, Alcaraz e Zverev. Ma contro Sinner, 'questo' Sinner, non ce n'è veramente per nessuno. Il titolo di Miami, conquistato per 6-3 6-1 sul tennista bulgaro, va a sommari al trionfo all'Australian Open e al successo a Rotterdam. Jannik Sinner, con un incredibile 22-1 stagionale, ha in sostanza vinto quasi ogni volta in cui è sceso in campo. Unico a fermarlo, due settimane fa a Indian Wells, quel Carlos Alcaraz che oggi Jannik, grazie a questa vittoria, sorpassa alla posizione n°2 della classifica mondiale. Ma più che quella, contra la Race 2024. Una classifica, quella da gennaio, dove Sinner a fronte di questi numeri e di queste prestazioni ha semplicemente fatto il vuoto.
E una classifica ATP che da qui a Parigi potrà vedere Sinner, probabilmente, scalare ancora. Sì perché il n°1 del mondo Novak Djokovic dovrà difendere i 2000 punti conquistati lo scorso anno al Roland Garros; Sinner, invece, solo una manciata di punticini di quel ko con Altmaier al secondo turno. Insomma: se questo è il livello, se queste sono le partite; e se questo è anche lo stato di forma degli avversari - ognuno per vari motivi non al massimo della condizione - Sinner può veramente puntare al bersaglio grosso.

La partita

Non c'è molto altro da aggiungere dal punto di vista del racconto, se non la conferma che Sinner, in questo momento, gioca a un livello superiore a tutti. Per conquistare il suo secondo titolo '1000' della carriera dopo quello vinto la scorsa estate in Canada, Jannik ha avuto solo bisogno di una scintilla. Una palla break a favore di Dimitrov nel terzo game che ha acceso Sinner, da lì divampato come un incendio di colpi e recuperi. Passanti in corsa, accelerazioni da entrambi i lati del campo, lunghe corse sulla linea di fondo quando Dimitrov ha provato a stuzzicarlo in tutti i modi. Sì perché il punteggio potrebbe suggerire una brutta partita del bulgaro, ma così non è stato. Jannik ha infatti, molto semplicemente, cambiato marcia appena ha sentito un'avvisaglia di pericolo. Ritmi a solidità a cui persino questa ritrovata e brillante versione del bulgaro ha potuto poco. E così, chiuso il primo set e avanti di un break anche nel secondo, Dimitrov si è semplicemente arreso impotente al proprio destino.
Per Sinner dunque il terzo tentativo a Miami è quello buono, vendicando le delusioni del 2021 con Hurkacz e dello scorso anno con Medvedev. Il tutto, per l'altoatesino, con uno score nelle finali che gli vale il 13° titolo sulle 17 giocate a livello ATP (14° se voleste contare anche le NextGen). Insomma: il ruolino di chi, a 22 anni, è già ampiamente il tennista italiano più forte di sempre. E siamo solo all'inizio.
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Sinner e la finale del 2021 a Miami: "La notte prima non ho dormito, ora è diverso"

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