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Carlos Alcaraz va ko con Norrie in finale: lo spagnolo fallisce l'aggancio a Djokovic

DaOAsport

Aggiornato 27/02/2023 alle 13:54 GMT+1

ATP RIO - Lo spagnolo vince il primo e sul 3-0 nel set successivo va in tilt. Grande rimonta del britannico che diventa numero 12 del mondo scavalcando Sinner

Alcaraz: "Acapulco? Prima devo valutare l'entità dell'infortunio"

Cameron Norrie si prende la rivincita di Buenos Aires. Il britannico conquista il titolo di campione del torneo ATP 500 di Rio de Janeiro, battendo Carlos Alcaraz con il punteggio di 5-7 6-4 7-5. Si tratta del quinto titolo su 14 finali per lui, che con questo successo risale al numero 12 del mondo scalzando Jannik Sinner. Non arriva l’aggancio del murciano a Novak Djokovic (che, comunque, in caso di parità di punti sarebbe rimasto in testa in qualsiasi caso).
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Alcaraz: "Acapulco? Prima devo valutare l'entità dell'infortunio"

La cronaca della finale

Nel primo set, dopo alcuni game tesi senza esagerare, è Norrie il primo ad avere una chance di break sul 2-2, senza che però la possa sfruttare. Successivamente Alcaraz inizia a prendere in mano il gioco in maniera piuttosto rilevante, e il britannico deve salvarsi più volte con il dritto. Lo fa per tre volte sul 4-3, una sul 5-4 (valida anche come set point), ma proprio quando sembra avere in mano l’approdo al tie-break tutto cambia, con Norrie che semplicemente cede di schianto e l’iberico a quel punto bravo ad approfittarne per chiudere sul 7-5.
Il contraccolpo sembra particolarmente evidente, con diversi banali errori del numero 1 britannico che portano Alcaraz sul 3-0. A quel punto, però, succede qualcosa di imprevisto: è lo spagnolo a iniziare a regalare tanto, tantissimo. Prima un break, poi un altro, e tutto si ribalta completamente a favore di Norrie. Il murciano chiama medical time out per un problema a una coscia. Passa da un game di grandi risposte che vale il 4-4 a una serie di errori banali (palle corte in particolare) che rimandano avanti il suo avversario, stavolta in grado di far funzionare la prima, trovare il 6-4 e spedire tutti al terzo set
Nel parziale decisivo nuova partenza sprint di Alcaraz, che usa tutte le proprie armi per issarsi sul 2-0. Il problema è, però, che la fasciatura lo limita; lui se ne libera, ma non ha regolarità nel gioco. Norrie lo contiene, riesce ad attendere alcuni errori del murciano e trova il recupero e a sua volta il break di vantaggio. Il numero 2 del mondo, però, tira qualsiasi cosa, soprattutto le risposte, andando a pareggiare la situazione. La lotta diventa furiosa, con lo spagnolo che salva un complicatissimo nono gioco, ma nell’undicesimo deve fronteggiare tre chance di 6-5 consecutive per il britannico. Queste vengono tutte annullate, e in aggiunta c’è un clamoroso dritto in corsa che si stampa sulla riga. Questo, però, non significa game, perché altri errori consegnano comunque il vantaggio a Norrie. Il match point arriva, non velocemente, ma arriva: Alcaraz lo annulla spingendo senza riserve. Ne arriva però un secondo, e questa volta il britannico non perdona con l’ace.
Sembrerebbe quasi ingeneroso parlare di statistiche in queste 2 ore e 41 minuti di match, ma qualche spunto c’è. E il principale riguarda la seconda di Alcaraz, calata tantissimo col passare del tempo: con questa vince il 41% dei punti, contro il 50% di Norrie.
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