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Djokovic non si batte più: il serbo supera Coric, vince Shanghai e vede il n°1 di Nadal a un passo

Simone Eterno

Aggiornato 14/10/2018 alle 16:34 GMT+2

Novak Djokovic batte Borna Coric 6-3, 6-4 e conquista la finale del Masters 1000 di Shanghai. Per il serbo è il 32° titolo Masters della carriera e vale la 18esima partita vinta consecutiva. Da Wimbledon a oggi, in un totale di 28 partite giocate, Djokovic ne ha persa solo una. Il n°1 della classifica ATP, ancora oppucata da Nadal, è distante per Nole solo 215 punti.

Novak Djokovic (ATP Masters Shanghai 2018)

Credit Foto Imago

Mettiamola così: dal quarto di finale con Marco Cecchinato, Novak Djokovic non ha praticamente più perso. 33 partite, due sole sconfitte (una di queste, per altro, in finale al Queens, con match point non sfruttato). Numeri che si restringono a una sconfitta da Wimbledon a oggi. Statistiche che diventano impietose se si guarda da Cincinnati in poi: 18 partite vinte consecutive.
E così, in un amen, da numero 22 del mondo, Novak Djokovic è tornato la seconda forza della classifica ATP. Una seconda posizione per altro parecchio minacciosa: con 7445 punti, il primato di Nadal è distante al momento solo 215 ‘miseri’ punti ATP, infiammando questo finale di stagione per quello che è il reale obiettivo del serbo.
Tornare davanti a tutti – quando quasi nessuno lo credeva possibile solo lo scorso marzo – è ciò che Nole ha messo nel mirino. Un obiettivo forse nemmeno così troppo complicato. Se il livello resterà infatti quello visto durante questa settimana a Shanghai, per gli altri ci sarà ben poco da fare.
Lo sa bene Borna Coric, che giusto sabato aveva strapazzato un poco brillante Federer ma che oggi poco ha potuto con Djokovic. Al croato vanno dati i meriti di essere rimasto in partita. Nonostante infatti abbia servito più del 70% di prime in campo, nonostante il livello del suo tennis sia stato sostanzialmente abbastanza elevato, Djokovic ha chiuso la partita concedendo una sola palla break e ha vinto il torneo senza mai perdere in tutta la settimana il proprio servizio.
Il serbo ha ricalcato molto semplicemente le orme del suo glorioso passato, trasformandosi in quel muro di gomma in grado di respingere le pallate di Nadal o le intuizioni di Federer, per issarsi proprio insieme a questi nel gotha mondiale.
Oggi a Djokovic è basato un amen, prendendosi la partita come solo i fuoriclasse sanno fare. Con il break nel sesto gioco del primo set – e alla prima palla break concessa da Coric –, così come a inizio secondo, sfruttando la partenza leggermente distratta del 21enne croato.
Il resto è “venuto da sé”, con la naturalezza di uno svolgimento di partita di cui abbiamo già raccontato: solidità, cinismo, grande rendimento al servizio.
Per Djokovic Shanghai rappresenta il 32esimo titolo Masters 1000 della carriera – il quarto qui in Cina – e la spinta per un’ultima parte di 2018 che sarà infuocata. La posizione n°1 di Rafa sarà una lotta a 3 da qui a Londra che comprende anche Federer. Inutile dire, visti i numeri, quali degli attori chiamati in causa sia il favorito a occuparla dal prossimo 19 di novembre...
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