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Murray sconfigge la sua bestia nera: dopo 2 anni Djokovic va ko

Simone Eterno

Aggiornato 17/08/2015 alle 02:02 GMT+2

Dopo 8 sconfitte consecutive nell'arco di più di due anni, lo scozzese torna a battere il numero 1 al mondo: 6-4, 4-6, 6-3 il punteggio finale a Montreal. Djokovic perde la prima finale Masters dell'anno e incappa nella quarta sconfitta stagionale. Per Murray il quarto titolo dopo Monaco, Madrid (1000) e il Queens

Andy Murray - Masters 1000 Montreal

Credit Foto EFE

Poco più di due anni. O quasi 3 se vogliamo parlare di precedenti sulla stessa superficie. Sono davvero un sacco di tempo. Ma, come dice la statistica, prima o poi doveva succedere. E guarda caso è successo dopo un lungo stop e nella settimana meno convincente dell’anno dell’attuale numero uno al mondo. Ma ad Andy Murray, in fondo, importerà ben poco. A distanza della storica finale di Wimbledon 2013 il tennista scozzese torna a infliggere una sconfitta al coetaneo Novak Djokovic e lo fa sul cemento canadese di Montreal.
E’ un risultato che certamente arriva inaspettato se consideriamo i precedenti fin qui già citati – Murray non vinceva sul veloce addirittura dalla finale dello US Open 2012 -, ma che in fondo non deve così sorprendere se guardiamo l’andamento della settimana.
Da una parte infatti abbiamo assistito a un Djokovic vicino a salutare il torneo già ai quarti – due match point salvati a Gulbis – mentre dall’altra abbiamo potuto ammirare un Murray piuttosto convincente e fresco di un sorpasso a Federer che lo incorona numero due della classifica ATP.
Ma i valori erano chiari già prima di oggi. Da Miami 2014 a prima di questa partita i numeri recitavano un 93-9 Djokovic contro tutti gli avversari eccetto Murray; e un 97-15 Murray contro tutti gli avversari eccetto Djokovic. Sintomo di un gap molto evidente tra questi 2 tennisti e il resto del circuito, se non fosse che negli scontri diretti l’8-0 Djokovic iniziava a pesare come un macigno per lo scozzese.
Murray è riuscito però a sconfiggere il suo demone nell’occasione che proprio non poteva mancare; e l’ha fatto con grande merito. Il ragazzo di Dunblane ha prodotto il passo in più nell’idea tattica già messa in mostra nella finale del Masters di Miami, evitando il crollo fisico e psicologico che in quella occasione gli costò il bagel nel terzo set e vendendo cara la pelle fino alla fine.
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Novak Djokovic batte Andy Murray 7-6, 4-6, 6-0. Miami 2015

Credit Foto Panoramic

E’ così che Murray è riuscito a vincere oggi, ovvero rimanendo aggressivo e propositivo anche nel fondamentale terzo set, quando dopo 2 ore di dura battaglia fisica – soprattutto nel combattutissimo primo set – si era ritrovato ancora una volta a dover lottare con un Djokovic mai pronto ad arrendersi facilmente. Salvata una palla break nel primo gioco e piazzato l’allungo nel secondo, il vero momento chiave è arrivato nel quinto game, quando con 6 palle break annullate a Djokovic e dopo 18 minuti di estenuante lotta, il britannico ha evitato di consegnare il controbreak che avrebbe rimesso il serbo in partita anche dal punto di vista psicologico.
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Novak Djokovic dopo 8 successi di fila perde contro Murray al Masters di Montreal

Credit Foto AFP

E’ lì che è girato il pomeriggio di Murray ed lì, probabilmente, che possiamo scattare la fotografia migliore della settimana del serbo: un giocatore combattivo sì, ma non certamente nella sua versione migliore. Anzi. I successivi 3 match point annullati da Djokovic già sul 2-5 e le due palle del controbreak cancellate da Murray anche nell’ultimo game hanno sottolineato nuovamente l’attitudine alla lotta del ragazzo di Belgrado, ma al tempo stesso una forma che dopo il mese secco di pausa post-Wimbledon è ancora da ritrovare.
E’ con questo quadro che si entra nella settimana di Cininnati ma soprattutto che si avvicina allo US Open. Un torneo che lo scorso anno ha mostrato quanto l’ultimo slam stagionale possa regalare – nel brutal tennis di oggi più che mai – inaspettate sorprese. E che ci ricorda quanto nemmeno (questo) Djokovic sia imbattibile.
La dedica speciale di Andy Murray per la nascita del figlio della Mauresmo
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