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Goffin regola un Thiem a corrente alternata; ok Berdych, Nishikori e Tsonga

Simone Eterno

Aggiornato 22/01/2016 alle 15:56 GMT+1

Ci vogliono quasi 3 ore, ma alla fine il belga conquista gli ottavi: 6-1, 3-6, 7-6, 7-5. Discorso analogo per Nishikori che passa 7-5, 2-6, 6-3, 6-4 e affronterà agli ottavi Jo-Wilfried Tsonga: 6-4, 7-6, 7-6 nel derby francese con Herbert. Infine, Tomas Berdych infrange i sogni della Rod Laver Arena nel match molto atteso con Nick Kyrgios, battendo il nuovo idolo aussie 6-3, 6-4, 1-6, 6-4

Jo-Wilfried Tsonga - Open d'Australie 2016

Credit Foto AFP

David GOFFIN b. Dominic THIEM 6-1, 3-6, 7-6 (2), 7-5
da MELBOURNE – Edizione bagnata qui in Australia significa automaticamente edizione indoor. Nessuno come Melbourne Park può infatti fornire una copertura che si estende fino a 3 campi, garantendo così, anche nelle giornate come queste, lo svolgimento di gran parte del programma. Divagazione ambientale quest’ultima strettamente connessa a un match, quello tra Goffin e Thiem appunto, che avrebbe dovuto garantir sotto il tetto ancora più spettacolo, esaltando le doti di accelerazioni di entrambi. Così non è stato. O meglio, così è stato solo a sprazzi. Momenti di partita dove Goffin e Thiem hanno fatto vedere ciò di cui potenzialmente sono capaci; uniti però ad altri momenti – ben più lunghi – dove nervosismo, imprecisioni, scelte tattiche discutibili o semplicemente ingenuità l’hanno fatta da padrone. Alla fine ha vinto Goffin nonostante il belga abbia fatto di tutto per complicarsi la vita. Soprattutto nel terzo e nel quarto set, quando un break sopra e pronto a chiudere, si è fatto un po’ sorprendere da un Thiem che senza più schemi ha iniziato a lasciare andare il braccio. Bel talento, lo ribadiamo, quello dell’austriaco, ma senza dubbio ancora un po’ acerbo. La sensazione che ci fosse margine per giocarsi meglio questa partita è infatti quella dominante all’uscita dal campo. Evidentemente, i 3 anni in più di Goffin, sono serviti anche a questo. Il belga ora si prende uno tra Federer e Dimitrov e si gode la fama: nessun suo connazionale infatti arrivava così lontano qui dal 2005, quando Rochus centrò gli ottavi.
Kei NISHIKORI b. Guillermo GARCIA-LOPEZ 7-5, 2-6, 6-3, 6-4
Ve lo accennavamo l’altro giorno: occhio alle condizioni fisiche di Kei Nishikori. Da due anni è questo il vero tallone d’Achille dietro la mancata e definitiva esplosione del finalista dello US Open 2014. Anche oggi Nishikori ha infatti faticato un po’ più del previsto per tenere a bada Garcia Lopez, ma nonostante un secondo set sfuggito dopo un crollo davvero piuttosto preoccupante, il buon Kei si è messo a lavorare a dovere nel terzo e nel quarto, lottando anche lui per praticamente 3 ore ma alla fine garantendosi uno spot agli ottavi. Con la sensazione che potrà fare qualcosa di più e vedremo che saprà combinare a partire da Jo-Wilfried Tsonga, che non perde contro un connazionale francese da Wimbledon 2007 - sconfitto da Gasquet, grande assente di questi Australian Open - e oggi è toccato al qualificato Pierre-Hugues Herbert: 6-4, 7-6 (7), 7-6 (4) con 2 set-point cancellati da Tsonga nel secondo set.
BERDYCH REGOLA KYRGIOS; CILIC ELIMINATO - Negli altri match di terzo turno della parte alta di tabellone: il numero 14 Gilles Simon batte l'argentino Delbonis 6-3, 6-2, 6-1 mentre esce di scena il seed #12 degli Australian Open, Marin Cilic, sconfitto da Roberto Bautista Agut (24) 6-4, 7-6 (5), 7-5: oggi lo spagnolo è l'unico qualificato agli ottavi di finale (del tabellone maschile, ovviamente...) contro pronostico. Infine, nel match del giorno per il pubblico di Melbourne, un solido e attentissimo Tomas Berdych infrange con la sesta testa di serie i sogni della Rod Laver Arena, regolando il solito irriverente Nick Kyrgios 6-3, 6-4, 1-6, 6-4.
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