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La Giorgi tiene, ma Serena è più forte. Promossa invece Roberta Vinci

Simone Eterno

Aggiornato 18/01/2016 alle 07:43 GMT+1

Camila vende discretamente cara la pelle, ma alla fine nonostante quasi 2 ore di match si arrendere in 2 set. Fuori un po' a sopresa invece la Errani che si arrende per 1-6, 7-5, 6-1 alla Gasparyan. Insomma, a salvarsi è solo Roberta Vinci che contro la Paszek fa valere talento ed esperienza: 6-4, 6-2 il punteggio

Serena Williams Australian Open

Credit Foto Reuters

Serena WILLIAMS b. Camila GIORGI 6-4, 7-5
da MELBOURNE - Sì, lo confessiamo, avevamo nutrito discrete speranze di vedere una partita combattuta. Vuoi perché Serena non giocava da tanto, vuoi perché Camila sul terreno delle “bordate” può essere un’avversaria scomoda. E poi il caldo, la Williams che in questi giorni non ci aveva convinto a pieno in allenamento e chi più ne ha più ne metta. La verità però è che il match, per quanto sia durato quasi 2 ore, non è mai realmente stato in discussione. Non lo è stato nel primo, dove la Giorgi si è praticamente subito trovata sotto di 2 break, salvo poi recuperarne uno e rimettersi in carreggiata nel finale; e non lo è stato nel secondo, dove di fatto break non se ne sono visti fino al momento decisivo e dove la Giorgi ha servito e giocato anche discretamente bene… eppure alla fine ha vinto Serena. La Williams, al di là di ogni chiacchiera e discussione, si è mossa discretamente bene, lasciando la chiara sensazione di non essere al suo meglio, ma nemmeno così “disastrata” come in tanti l’avevano disegnata in questi mesi. Buon livello di concentrazione, discreto aiuto dal servizio, testa presente nei momenti chiave di questa partita. Uno per set. Il primo, quando dopo aver perso il primo dei sue break di vantaggio, ha chiuso il suo turno di servizio da 0-30 sotto, volando 5-3 e chiudendo di fatto lì i discorsi del set; e il secondo, quando nonostante i buoni servizi della Giorgi negli ultimi game, non ha mai perso il controllo della situazione rimanendo fredda, concedendo poco, ed approfittando alla fine del puntualissimo doppio fallo fatale della Giorgi. Insomma, un discreto primo test superato che aveva attirato tanti curiosi… dai giornalisti a Sabine Lisicki ad esempio, che pur essendo dall’altra parte del tabellone, è sbucata a metà del secondo set ed è rimasta fino praticamente al suo termine.
Margarita GASPARYAN b. Sara ERRANI 1-6, 7-5, 6-1
La missione italiana nel femminile, ancor prima di Camila Giorgi, non era però iniziata nel migliore dei modi. Sara Errani è stata infatti la prima testa di serie del tabellone ad abbandonare il torneo, lasciando dopo pochissime ore, di fatto, l’incombenza alla singola Roberta Vinci di difendere i colori azzurri in questo Open d’Australia. Partita “strana” quella della Errani, che era partita al meglio riuscendo a salvare 4 palle break nel primo game e a uccidere così psicologicamente la Gasparyan, salvo poi scendere, piano piano, nel secondo e terzo. Il momento chiave però qui è senza dubbio nel dodicesimo game della partita. Dopo aver giocato un set alla pari con una Gasparyan decisamente più centrata con la sua arma migliore – il rovescio a una mano -, la Errani ha sotterrato un dritto a campo aperto sul 5-6 e 30-30. L’omaggio è stato raccolto al volo dalla russa, che dà lì in poi si è presa la scena. La Errani ha infatti subito il colpo, è andata sotto di un break anche nel terzo, non è riuscita a rientrare immediatamente… e a quel punto ha chiamato un MTO per giocarsi anche l’ultima carta. Non è servito. La Gasparyan ha infatti iniziato a colpire bene persino di dritto, e per Sara l’uscita dal campo è stata relativamente rapida.
Roberta VINCI b. Tamira PASZEK 6-4, 6-2
Insomma, a tenere in alto i colori azzurri ci è voluta ancora una volta Roberta Vinci. Un’ottima Roberta Vinci. Eh sì, il tennis femminile italiano resta aggrappato al talento di Robertina che contro la potenzialmente sempre temibile Tamira Paszek non ha avuto così vita semplice come dice il punteggio. O meglio, non l’ha avuta nel primo set, dove di fatto si è giocata tutta la partita. La Paszek ha servito bene e tenuto a lungo le variazioni di Roberta dal fondo, ma la sua fiamma si è consumata nel gito di due game chiave. Siamo sul 4-4, e la Vinci concede 3 palle break consecutive. Lì Roby tira fuori il meglio, trova un po’ di aiuto sulla seconda di queste occasioni e rientra, chiudendo il game. La Paszek non assorbe la botta, ma anzi concede lì due set point, e sul secondo di questi la Vinci chiude il primo set. L’austriaca, di fatto, esce lì. L’avvio di secondo set infatti è molto meno convincente, e sul 2-1 Roberta trova il break che apre definitivamente la strada. Da lì infatti è tutta in discesa per una Vinci bravissima nel non abbassare l’attenzione di un nulla e continua a proporre le sue variazioni chiuse, quando possibile, rapidamente a rete. Al secondo turno Roby troverà la vincente tra Falconi e Tatishvili. La strada può proseguire.
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