Roger Federer show, è semifinale: piallato Mischa Zverev, lo attende Wawrinka

Roger Federer vola in semifinale all’Australian Open. È la 13esima volta in 14 anni che ciò accade, ma questa volta il traguardo, seppur parziale, è significativo per il momento storico della carriera dello svizzero. Ha 35 anni, ma ancora tanta voglia di competere e una condizione fisica invidabile dopo sei mesi d’inattività.

La partita contro Mischa Zverev regala spettacolo perché un tennis d’altri tempi viene riportato in auge da due grandi interpreti del serve&volley. A prevalere non può che essere la qualità, le soluzioni, le geometrie e le magie metafisiche del 17 volte vincitore di Slam, anche se il tedesco si gioca le sue carte fino in fondo.

Il primo set è un allenamento agonistico per Roger che vince 6-1 in 19 minuti. Un massacro tennistico che si riassume con una sola chiave di lettura: le risposte in anticipo dello svizzero non danno scampo a Zverev che non arriva neanche alla linea del servizio per giocare la volée perché non fa in tempo. Federer glielo toglie. Il secondo degli unici due precedenti (Halle 2013, doppio 6-0) fa così sospettare agli amanti delle statistiche una cena rapida in quel di Melbourne.

Mischa decide, invece, di concedersi ancora un po’ di spazio e di applausi sulla Rod Laver Arena. Il break immediato nel secondo set con parziale di 8 punti a 0 viene vanificato dal contro-break immediato del fuoriclasse di Basilea, ma è il simbolo dell’orgoglio del giustiziere di Andy Murray. Zverev aveva quasi abbandonato questo sport a causa di una miriade d’infortuni: un’operazione al polso, l’ernia, una serie di guai che l’aveva confinato a tornei Challengers e Futures. La determinazione di superarne tante è arrivata anche sulla spinta di un fratello rampante, la giovane promessa Alexander, ed è valsa un quarto di finale slam memorabile contro Sua Maestà Roger Federer, dopo lo scalpo del numero 1 del mondo.

Mischa Zverev aveva già vinto il suo torneo e la sua attuale posizione nel ranking mondiale (50) da lunedì diventerà best ranking: quel 45 del 2009 verrà rinverdito. Federer è salito in cattedra punendo le discese a rete all’arma bianca del suo avversario con passanti e pallonetti al cachemire e ha alzato le braccia al cielo dopo un’ora e 32 minuti e il 6-1, 7-5, 6-2 definitivo. La 41esima semifinale slam è un dato impressionante per il re che lancia la sfida a Wawrinka: il derby svizzero scalderà i cuori degli appassionati e Roger ci arriva relativamente fresco per essere stato in campo poco (match con Nishikori escluso). A Melbourne si inizia a respirare una brezza leggendaria.