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Wawrinka 'di giustezza': contro Stan, Seppi si arrende solo a tre tie-break

Simone Eterno

Aggiornato 22/01/2017 alle 11:21 GMT+1

L'altoatesino gioca un match praticamente alla pari, ma alla fine paga la maggior concretezza di Wawrinka nei momenti chiave: finisce 7-6(2), 7-6(4), 7-6(4) in 2 ore e 42 minuti. Per Andy i quarti restano un tabù, Wawrinka sfiderà Tsonga o Evans.

2017 Australian Open Seppi

Credit Foto AFP

da MELBOURNE - Un po’ ci avevamo creduto. Non tanto alla vigilia – perché i valori e il pronostico parlavano chiaro – quanto piuttosto per come era iniziata e per come poi si era messa. Un break immediato a favore di Seppi, tre set tutto sommato tirati e la sensazione che portarla al 4° e provare da lì in poi a far vedere i fantasmi a Wawrinka non fosse poi così impossibile.
Andreas Seppi però se l’è giocata quasi alla pari, tenendo l’ultimo vincitore dello US Open Stan Wawrinka su un filo del rasoio dove solo la maggiore propensione al rischio – unito a talento e balistica – hanno fatto la differenza. Tre set, tre tie-break. Tutti a favore dello svizzero. Questione di piccoli dettagli.
Quelli che ad esempio Seppi non è riuscito a controllare nel primo set, quando forte di un break preso a freddo a un Wawrinka ‘steccante’ non è poi riuscito a portarlo fino in fondo, subendo il rientro del vodese e inchinandosi poi a un successivo primo tie-break interpretato in maniera magistrale da uno Stan intoccabile al servizio. Oppure il finale di terzo set, quando dopo essere riuscito a levare il servizio allo svizzero nell’undicesimo game – ovvero dopo 2 ore e mezza dalla prima volta – Andreas è stato tradito da un dritto ballerino proprio quando sarebbe servita invece rigida fermezza.
Sfumature, dettagli, piccolezze, chiamatele come vi pare, ma alla fine componenti fondamentali nel tennis di altissimo livello che, guarda caso, hanno favorito il più forte. Wawrinka infatti ha avuto dalla sua il sostanziale merito di far scattare la sirena del pericolo dopo i primi 3 giochi, settandosi immediatamente a un livello superiore per poter così gestire la complicata pratica Seppi; e di farlo risuonare puntuale in tutti e tre i tie-break, come dimostrano i vicenti di rovescio e la generale interpretazione dei momenti.
Andreas dalla sua ha di riflesso un evidente merito da questo punto di vista, anche se lungo tutto il corso del match in risposta ha faticato a leggere le traiettorie dello svizzero, che da quest’ultimo canto - soprattutto nel primo e nel secondo set - è però andato come un treno.
Insomma, alla fine i complimenti, comunque, li portano via entrambi. Seppi quelli per essere andato più in là delle più rosee aspettative e per aver giocato praticamente allo stesso livello di Stan per quasi 3 ore; Wawrinka per aver intuito la minaccia ed essere stato impeccabile – come solo i grandi sanno fare – nei tre/quattro momenti più importanti della partita. Una differenza minimale ma sostanziale. E che premia lo svizzero con quei quarti di finale che qui in Australia, da Caratti in poi (1991), per il tennis italiano, continuano a rimanere un tabù.
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Australian Open: Wawrinka-Seppi, gli highlights

Stan Wawrinka giocherà i quarti di Melbourne contro Jo-Wilfried Tsonga che respinge il finalista di Sydney, l'inglese Daniel Evans, 6-7 (4), 6-2, 6-4, 6-4 e accede per la quinta volta fra i migliori otto degli Australian Open, di cui è stato finalista nel 2008.
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Australian Open: Tsonga-Evans, gli highlights

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