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Gasquet mette fine alla favola di Lorenzo Sonego

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Aggiornato 18/01/2018 alle 11:35 GMT+1

Il 22enne di Torino si ferma al secondo turno: il francese si dimostra superiore e vince 6-2 6-2 6-3 in un'ora e 53 minuti.

Lorenzo Sonego - Australian Open 2018

Credit Foto Getty Images

L’Australian Open 2018 è stato una palestra per Lorenzo Sonego, un’occasione straordinaria per acquisire consapevolezza ed esperienza che nemmeno un centinaio di ITF o di Challenger possono fornire. L’attuale numero 218 del ranking mondiale, già salito alla posizione 169 della classifica dopo il primo turno, cade per mano di un giocatore troppo forte ed esperto per lui: Richard Gasquet.
Il 22enne torinese ha giocato per la prima volta le qualificazioni di uno Slam e ha avuto il merito di guadagnarsi il tabellone principale superando al terzo e decisivo turno il vulcanico Tomic. Il successo al debutto nel main draw contro l’olandese Robin Haase, numero 43 del mondo, ha premiato la sua caparbietà.
Un metro e novanta, servizio-dritto ma anche tanto cuore. Sonego ha delle qualità, intraviste a Roma un paio di anni fa ed emerse agli occhi del mondo in Australia, dove non era mai stato prima nemmeno da turista. Richard Gasquet ha condotto l’incontro dal primo all’ultimo 15 facendo valere i gradi della testa di serie numero 29.
Il francese strappa il servizio con facilità all’azzurro, da fondo spinge e a rete concretizza il suo predominio, in particolare aprendosi il campo con il rovescio. Insomma, Sonego non trova mai le contromisure e, quando cerca di fare qualcosa di diverso per non sottostare al palleggio, sbaglia. Alla fine saranno 37 i suoi errori non forzati e una sola la palla-break ottenuta ma non concretizzata. Il 6-2 6-2 6-3 della sentenza arriva in un'ora e 53 minuti.
Grande tifoso del Toro (“a me piacciono le squadre che soffrono e lottano”), Lorenzo ha già fatto un balzo nel ranking e messo in tasca un considerevole montepremi: 60mila euro, in un sol colpo il doppio di quanto guadagnato sin qui “da investire in preparatori e fisioterapisti” come ha sottolineato. E allora in bocca al lupo ragazzo, a 22 anni con questa umiltà puoi costruire un futuro da grande e una speranza per il nostro tennis.
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