Coppa Davis, la preview di Italia-Francia: azzurri nelle mani di Fabio Fognini

Coppa Davis 2018, si entra – finalmente – nel vivo. Quarti di finale, Italia-Francia. Azzurri che giocheranno in casa, a Genova, sulla terra rossa. Da una parte i campioni in carica, senza però le loro vere punte di diamante – escluso Pouille infatti sono rimasti a casa tra guai vari Tsonga, Monfils e Gasquet –, dall’altra la “solita” Italia di Davis: Fabio Fognini e Anderas Seppi su tutti, insieme a Paolo Lorenzi, Simone Bollelli e la new entry Matteo Berrettini.

In questi giorni qualcuno ha addirittura abbozzato un pronostico da “Italia favorita”. Ma se ‘l’ottimismo è il profumo della vita’, come diceva una famosa citazione, la realtà dei fatti ci impone di amplificare maggiormente l’analisi. I precedenti storici parlano infatti di un 5-5 tutto sommato poco indicativo e risalente a ben altre epoche, con l’ultimo incrocio con i Galletti risalente addirittura al 1996. L’attualità invece ci impone di sottolineare come tutto, di fatto, passi dalle mani di Fabio Fognini.

Come spesso accaduto in passato l’Italia è aggrappata al talento di Fabio, rientrato ormai stabilmente nei primi 30 del mondo e spesso protagonista di exploit straordinari in Davis. Fognini gioca in casa e ritrova quella terra battuta che lo rese straordiario protagonista ad esempio a Napoli contro la Gran Bretagna di Murray, che scherzò 3 set a 0 in uno show di palle corte che ancora in tanti ricordano. La verità però è che Fognini giocherà con pressione subito venerdì, quando troverà il giocatore più in forma in questo momento della compagine francese: quel Jeremy Chardy che circa 15 giorni fa lo beffò a Indian Wells con un’incredibile rimonta.

Occhio dunque al secondo singolare della prima giornata, ma attenzione anche al primo, dove Andreas Seppi partirà con Lucas Pouille. Attuale n°11 del mondo Pouille è sulla carta la punta di diamante della spedizione guidata da Noah, ma anche un giocatore piuttosto altalenante. Certamente uno in grado di raccogliere le sue chance quando il tabellone – e questo accade spesso – glielo permette, ma da testare dal punto di vista fisico dopo il ko al 1° turno di Indian Wells e il successivo forfait a Miami. Non sta meglio da questo punto di vista Seppi, che dopo l’ottimo avvio di stagione in Australia (ottavi) seguito dall’exploit all’ATP 500 di Rotterdam (dove si è arreso solo a Federer in semifinale), ha saltato in blocco la trasferta americana per i consueti problemi all’anca che ormai da tempo ne minano le prestazioni. Insomma, Andreas non si può certo definire “il favorito” dentro questa sfida, anche se tanto – se non tantissimo – delle speranze azzurre, potrebbero passare proprio da qui. Con un ipotetico punto il weekend azzurro potrebbe subito cambiare marcia. Anche perché nel doppio...

Sulla carta il capitano Barazzutti ha schierato Lorenzi e Bolelli, ma potrebbe essere la solita pretattica. Molto più probabile che con Simone giochi infatti lo storico partner Fognini, specie in una situazione di punteggio in parità. Anche perché in primis, Lorenzi, esattamente come Seppi, ha saltato la tournée americana per un problema al piede sinistro che ne ha minato la programmazione dall’Australia in poi (Lorenzi ha giocato due partite, una a Quito e una al Challenger di San Luis Potosi, perse rispettivamente da Roberto Carballes Baena e Austin Krajicek...) e in secundis, forse ancor più importante, è perché dall’altra parte della rete gli Fognini e Bolelli ritroverebbero quegli Herbert e Mahut – tornato titolare, almeno sulla carta – battuti proprio in occasione dell’unico titolo slam della loro carriera, ovvero l’Australian Open 2015. Come sempre sarà molto probabilmente qui l’altro spartiacque della due giorni di Davis, prima che i due singolaristi ‘top’ di domenica non si affronti nella prima sfida di giornata. Ogni discorso in caso di 2-2 sarebbe poi relativo. Tanto dipenderà dallo stato di forma sia di Seppi che di Lorenzi. Con Matteo Berrettini, magari e perché no, a quel punto anche lui protagonista e papabile del lotto (nel caso Seppi e Lorenzi davvero presentino ancora problemi fisici).

Quel che resta è la possibilità di giocarsi un posto in semifinale, traguardo che l’Italia di Davis non raggiunge dal 2014, quando questa squadra si arrese a Ginevra alla Svizzera di Federer e Wawrinka in quella che fu poi l’unica insalatiera della storia degli elvetici. A quel punto, gli Azzurri, troverebbero una tra Spagna e Germania (si gioca terra outdoor a Valencia, tra gli iberici c’è anche Nadal).