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Fabio Fognini: "Ho potuto dedicare questi mesi alla famiglia, mi sento più maturo come uomo e padre"

Daniele Fantini

Aggiornato 24/05/2020 alle 10:32 GMT+2

Nel giorno del suo 33esimo compleanno, Fabio Fognini si è raccontato in una lunga intervista alla "Gazzetta dello Sport": in questi mesi di pandemia ha potuto dedicarsi interamente alla famiglia, rafforzando il legame con Flavia Pennetta, vedendo crescere la piccola Farah (nata a dicembre) e giocando con Federico, il figlio "grande" di tre anni.

Fognini und Pennetta werden zum zweiten Mal Eltern

Credit Foto Eurosport

Trentatré anni. Nell'immaginario collettivo, sono una cifra simbolica. Più che un traguardo, uno spartiacque tra gli ultimi rimasugli della vita da giovane adulto e quella vera, matura, coscienziosa. Fabio Fognini ci arriva oggi, con quasi quattro anni di matrimonio alle spalle con Flavia Pennetta e due figli: Federico, tre anni, e Farah, venuta alla luce lo scorso dicembre. In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, il tennista azzurro racconta le settimane lontano dai tornei e di strana "convivenza forzata" con Flavia, una situazione insolita che ha però contribuito a cementare il loro rapporto in maniera ancora più solida. Ecco alcuni dei passaggi principali.

Vita in famiglia: Flavia, i bambini e i cartoni animati

In questo periodo mi sono goduto al massimo una vita che non ero abituato a fare. Sono stato tantissimo con i miei bambini. Farah è nata il 23 dicembre e la sto vedendo crescere. Federico, invece, è il "grande", e ci divertiamo a fare tante cose assieme: andiamo a cavallo, al golf, giochiamo tanto. La quotidianità prolungata con Flavia è una dimensione che ci mancava. Non è stato facile, soprattutto all'inizio, ma poi abbiamo preso il ritmo e siamo anche riusciti a divertirci. Flavia dice che sto facendo le prove per il post-tennis, ma c'è ancora tempo. Mi sento cresciuto come padre e come marito, e ora ho anche una cultura sconfinata di cartoni animati. Ogni sera io e Federico ci mettiamo sul lettone a vedere Tom&Jerry. È un appuntamento fisso, dovrebbe aiutarlo a fare la nanna. Ma il primo a crollare sono io.

Il legame con Novak Djokovic: "Tra i Big 3 è quello che può vincere di più"

Io e Djokovic ci conosciamo da quando abbiamo 14 anni, e già si capiva che avrebbe fatto grandi cose. Aveva già un carattere di ferro. Ci sentiamo spesso. Credo che riuscirà a superare i 20 Slam di Roger Federer. Tra i "Big 3" è quello che può vincere più di tutti, per la testa, il fisico, la fame che ha. Però se mi chiedete chi sia il più bello da veder giocare devo dire Federer.
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Novak Djokovic e Fabio Fognini a Indian Wells 2019

Credit Foto Getty Images

Lo stop del tennis: "Difficile allenarsi quando mancano gli obiettivi"

Mi mancano le partite, mi manca competere. Mi alleno un'oretta o due al giorno, ma è molto difficile concentrarsi se non ci sono obiettivi. Non sono più un giovane che può approfittare della pausa per cambiare il proprio gioco. Il ranking? Guardo chi ho davanti e, a parte i tre fenomeni, gli altri sono tutti giocatori che ho già battuto e che so di poter battere di nuovo.

Coronavirus, ciò che ha lasciato dentro di noi

Mai come ora noi umani pensavamo di essere invincibili, i padroni del mondo, e invece di fronte alla natura non siamo nulla. L’Universo si è preso il suo tempo. E, davanti agli scogli dove sono cresciuto, ora sono tornati a giocare i delfini.
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Fognini: "Tennis sport sicuro, ma è complicato che nel 2020 si giochino dei tornei"

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