Halep sul caso Swiatek: "Perché tutta questa disparità di giudizio? ITIA ha fatto di tutto per distruggermi"
TENNIS, DOPING SWIATEK - Con un post apparso su Instagram, Simona Halep usa parole durissime nei confronti di ITIA. La romena infatti è stata a lunghissimo coinvolta in una vicenda doping che l'ha portata alla squalifica di nove mesi. Halep però ci va giù dura: "Perché tutta questa disparita di giudizio per casi identici? La ITIA ha fatto di tutto per distruggermi".
Długie zawieszenie odbiło się na Halep
Credit Foto Getty Images
Simona Halep con la mannaia. La tennista romena, ex numero 1 del mondo, si è presa qualche ora dopo la notizia della squalifica per un mese di Iga Swiatek, poi ha detto la sua con un lungo post apparso sulla propria pagina Instagram. Un post in cui la Halep non ha usato giri di parole, definendo ITIA un'organizzazione in "cattiva fede" e parlando di "volontà di distruggerla", oltre che di "disparità di giudizio".
Le parole di Simona Halep
"Sto seduta e cerco di capire, ma mi è davvero impossibile capire una cosa del genere. Mi alzo e mi chiedo, perché c'è stata una tale differenza di trattamento e giudizio? Non trovo nessuna risposta e non credo ci possa essere una risposta logica. Non può che essere cattiva fede di ITIA, l'organizzazione che ha fatto assolutamente di tutto per distruggermi, nonostante le prove. Volevano davvero distruggere gli ultimi anni della mia carriera, volevano qualcosa che non avrei mai immaginato.
Ho sempre creduto nel bene, ho sempre creduto nella correttezza di questo sport, ho sempre creduto nella bontà. È stato doloroso, è doloroso e forse l'ingiustizia che mi è stata fatta sarà dolorosa per sempre. Com'è possibile che in casi identici avvenuti all'incirca nello stesso periodo ITIA abbia approcci completamente diversi a mio danno. Come posso accettare che la WTA e il consiglio dei giocatori non volessero restituirmi la classifica che meritavo?
Ho perso due anni di carriera, ho speso molte notti in cui non riuscivo a dormire, pensieri, ansia, domande senza risposte... ma ho vinto con la giustizia. Si è scoperto che era una contaminazione e che il passaporto biologico era una pura invenzione.
E ho vinto qualcos'altro, la mia anima è rimasta pulita! Mi sento delusa, mi sento arrabbiata, mi sento frustrata, ma non mi sento cattiva, nemmeno adesso.
Sono grata per il sostegno e l'amore incondizionato di chi è stato al mio fianco ogni giorno. GRAZIE! In tutte le cattiverie, ho ricevuto anche amore perché chi mi ha offerto amore in quei momenti è perché mi conosceva per davvero. Forse questa è la vittoria più grande!
Come sappiamo bene che ogni mattina il sole sorge per tutti, ma è bene risvegliarsi con un anima candida, impeccabile. E io sono così: orgogliosa di ciò che sono".
La precisazione
Nel riportare, come da cronaca giornalistica, le parole complete della giocatrice, l'etica giornalistica ci impone di ricordare che i casi di Simona Halep e Iga Swiatek non sono affatto "identici", come invece dice la giocatrice romena nel suo sfogo sui social.
Tra le accuse mosse alla Halep c'erano anche incongruenze sul passaporto biologico, per una documentazione prodotta in fase procedurale di oltre 4000 pagine! Da qui l'inevitabile disparità sui lunghissimi tempi di attesa cui fa evidentemente riferimento Simona Halep nel suo sfogo. Qui i dettagli.
Ben di più semplice gestione invece la vicenda Swiatek: una 'semplice' contaminazione di alcune scatole di melatonina, immediatamente comprovate da un laboratorio accreditato WADA. Caso risolto tra il 22 settembre e il 4 ottobre: 12 giorni. Qui i dettagli.
Contenuti correlati
Pubblicità
Pubblicità
/origin-imgresizer.eurosport.com/2025/06/09/image-3f2c5019-254c-4f31-962d-bde430ece2e2-68-310-310.jpeg)