Opinion
TennisIl rovescio della medaglia: Jannik Sinner e le tappe di una crescita che non ammette fretta
DaEurosport
Aggiornato 11/02/2020 alle 12:35 GMT+1
Su Eurosport nasce una nuova rubrica dedicata al tennis. Ogni martedì dedicheremo spazio a un personaggio del circuito o a una storia inedita, attraverso uno sguardo approfondito e attento all'attualità. Il protagonista del primo appuntamento è Jannik Sinner. Buona lettura!
In Italia lo sport nazionale è emettere sentenze. L’ultima nel panorama tennistico nostrano riguarda Jannik Sinner, per molti troppo acerbo o addirittura inadeguato ai massimi livelli dopo quanto raccolto in questo primissimo scorcio di 2020. Da cosa nasce questa inversione di tendenza dopo l'euforia di poche settimane fa? Riavvolgiamo il nastro e facciamo un passo indietro alla fine del 2019, la stagione dell'esplosione dell'altoatesino.
La scalata di Sinner in un 2019 di prime volte
Dal Challenger di Bergamo a quello di Ortisei, Jannik Sinner ha chiuso il 2019 così come l'aveva cominciato: vincendo. Nell'anno solare il ragazzo di Sexten ha giocato tanto e ottenuto la bellezza di 62 vittorie: 11 nel circuito maggiore (di cui cinque nei tornei 250, una nei 500, una nei 1000 e quattro alle Next Gen ATP Finals), cinque nelle qualificazioni degli ATP 250, tre nelle qualificazioni degli US Open, 15 nei Futures e 28 nei Challenger.
Step by step l’altoatesino si è costruito una classifica grazie ad alcuni momenti cruciali: una storia di prime volte attraverso la prima gioia a livello ATP (nel 250 di Budapest), in un Masters 1000 (Roma), la prima partecipazione nel main draw di uno Slam (ko con Wawrinka a New York), il primo squillo in un torneo 500 (Vienna) subito dopo la semifinale raggiunta nel 250 di Anversa. Una scalata costante e a tratti prodigiosa che nel giro di un anno gli è valsa un miglioramento di 685 posizioni nel ranking ATP.
DATA | RANKING ATP | RISULTATO OTTENUTO |
26 novembre 2018 | 763 | - |
24 dicembre 2018 | 551 | - |
25 febbraio 2019 | 324 | Challenger Bergamo (titolo) |
29 aprile 2019 | 298 | Budapest (2° turno) |
22 luglio 2019 | 199 | Umago (2° turno) |
5 agosto 2019 | 135 | Challenger Lexington (titolo) |
9 settembre 2019 | 128 | US Open (1° turno) |
21 ottobre 2019 | 101 | Anversa (semifinale) |
28 ottobre 2019 | 93 | Vienna (2° turno) |
18 novembre 2019 | 78 | Challenger Ortisei (titolo) |
Dalla tenuta mentale - una dote che si ha o non si ha, al contrario della tecnica che è sempre migliorabile - sono nati i suoi successi: tre Challenger (Bergamo, Lexington e Ortisei), due ITF (Trento e Santa Margherita di Pula) e le Next Gen ATP Finals di Milano, l'appuntamento dedicato ai migliori Under 21. In particolare, l’azzurro è diventato il secondo tennista più giovane a vincere tre titoli Challenger in una stagione a 18 anni e 3 mesi. Meglio di lui solo Richard Gasquet, enfant prodige nel 2003.
Le sconfitte sono salutari se servono a crescere
Abbiamo visto come, all'età di Sinner, solo Rafa Nadal e Roger Federer, all'epoca rispettivamente numero 49 e 58 ATP, vantavano una posizione migliore nel ranking. Attualmente, Sinner è il numero 79 del mondo e non sono passate inosservate le ultime sconfitte incassate, in ordine cronologico, al Challenger di Bendigo (il torneo era in programma a Canberra ma è stato necessario il cambio di sede per gli incendi che hanno messo in ginocchio l'Australia), Auckland, Australian Open e Montpellier: a Bendigo è stato Emil Ruusuvuori, altro giovane molto promettente, ad avere la meglio, ad Auckland - torneo al quale l’altoatesino ha partecipato grazie a una wild card - l'ha spuntata Benoit Paire in tre set e a Melbourne Marton Fucsovics, un altro giocatore decisamente più esperto.
Nel mezzo è arrivata la vittoria - la prima in uno Slam nella carriera del ragazzo di Sexten - contro Max Purcell spalmata su due giorni, mentre nel torneo 250 francese è stato Mikael Ymer, lo svedese battuto da Sinner nel round robin delle Next Gen ATP Finals di novembre, a prendersi la rivincita. Le sconfitte non fanno mai piacere, ma possono essere utili se da esse s'impara e si reagisce in quanto tappe assolutamente fisiologiche di un percorso di crescita.
Invece, è come se l’entusiasmo maturato alla fine del 2019, l'annata dell'esplosione del classe 2001, avesse subìto l’effetto boomerang delle grandi aspettative, del tutto e subito, di fronte ai primi incidenti di percorso. Il primo bilancio di una vittoria e quattro sconfitte ha fatto storcere il naso agli scettici, ma alla vigilia del debutto di Sinner contro Radu Albot nel torneo di Rotterdam, ATP 500 che si gioca sul veloce indoor e che vanta grandi nomi, da Medvedev a Tsitsipas passando per Goffin e Fognini, possiamo con lucidità analizzare le cause.
Quest'inverno la preparazione a Bordighera è stata molto intensa e in 40 giorni i carichi di lavoro hanno restituito un tennista imballato e meno fluido negli spostamenti. Il ragazzo di Sexten fisicamente è ancora in fase di sviluppo e aumentando la massa magra occorre stare attenti a mantenere un equilibrio molto sottile. Sinner, al contempo, sta affinando il suo bagaglio anche tecnicamente attraverso un lavoro specifico che mira in particolare al miglioramento del dritto e del gioco di volo. Servizio e rovescio sono, invece, i suoi punti di forza e gli garantiscono un maggiore controllo.
Rotterdam? Sicuramente per me è una wild card molto importante, ci sono giocatori molto forti che son passati da qui e stanno ancora giocando questo torneo, uno dei migliori indoor. Sono molto contento e proverò a fare del mio meglio. Cerco sempre di migliorare, è questo il mio obiettivo, ci saranno settimane migliori e peggiori, ma dobbiamo restare nel percorso di miglioramento che ho intrapreso [Jannik Sinner alla vigilia dell'ATP 500 di Rotterdam]
Gli Slam sono paesi per vecchi
Infine, riadattando un romanzo scritto nel 2005 da Cormac McCarthy, scrittore americano vincitore del premio Pulitzer per la narrativa 2007 con il romanzo "La strada", vale a dire "Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men)", dobbiamo aggiungere che i major non sono ancora i territori di conquista dei giovani. Al di là del dominio di Djokovic, Federer e Nadal, i tre alieni della racchetta, anche gli Australian Open ci hanno confermato che i ragazzi che si affacciano sui grandi palcoscenici devono ancora mangiare parecchia polvere. I componenti dell'attuale Next Gen, vale a dire i migliori Under 21 del circuito, si sono tutti fermati entro i primi due turni, Sinner compreso che di questi è il più giovane. L'eccezione è Alexei Popyrin, arenatosi al terzo turno per mano di Medvedev.
I migliori giovani del circuito ATP agli Australian Open 2020
TENNISTA | ELIMINAZIONE | ANNO DI NASCITA |
Jannik Sinner | Secondo turno | 2001 |
Felix Auger-Aliassime | Primo turno | 2000 |
Denis Shapovalov | Primo turno | 1999 |
Alexei Popyrin | Terzo turno | 1999 |
Alex de Minaur | Assente | 1999 |
Corentin Moutet | Primo turno | 1999 |
Emil Ruusuvuori | Qualificazioni | 1999 |
Alejandro Davidovich Fokina | Secondo turno | 1999 |
Miomir Kecmanovic | Primo turno | 1999 |
Mikael Ymer | Secondo turno | 1998 |
Frances Tiafoe | Primo turno | 1998 |
Casper Ruud | Primo turno | 1998 |
Ugo Humbert | Primo turno | 1998 |
Insomma, in questi casi ci vuole calma perché anche i più grandi tennisti della storia sono passati da batoste e momenti di assestamento prima di meritarsi le luci della ribalta. Un anno fa, Sinner non aveva ancora giocato un match nel circuito professionistico e un conto è disputare Futures o Challenger, un altro è saper affrontare i 250, 500 o i Masters 1000. Dopo la vittoria nel Challenger di Ortisei lui stesso aveva affermato: "Sono felice perché ho vinto tanto in stagione, e anche l’anno prossimo voglio giocare parecchio, diciamo 60 match. Se poi ne farò meno non cadrà certo il mondo. Il livello sarà più alto, dunque sarà più difficile, perché proveremo a giocare solo tornei ATP". Il talento azzurro allenato da Riccardo Piatti non ha punti da difendere nella prima parte di stagione e può anche permettersi di sbagliare. Ora tutti lo conoscono, lo rispettano e lo attendono al varco. Ha bruciato le tappe ma avrà bisogno di tempo per attestarsi nel gotha del tennis mondiale. Lasciamolo crescere.
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