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Il sogno olimpico della Svizzera: fare bottino pieno nel tennis con Federer e Hingis

Ilaria Bottura

Pubblicato 08/12/2015 alle 12:21 GMT+1

Sembra essere finalmente vera la notizia della partecipazione nel doppio misto della coppia Federer-Hingis, ma anche in singolare la nazionale rossocrociata ha intenzione di calare i suoi assi, per riuscire a fare incetta di medaglie in uno degli sport in cui è più forte

Tennis Federer Hingis

Credit Foto Eurosport

Prima di Londra 2012, era Roger Federer a sognare un doppio misto con Martina Hingis, ora è l'esatto contrario. Ma mentre a Londra la possibile partnership tra due dei superbig del tennis elvetico era andata in fumo e nel doppio misto la Svizzera non aveva coppie (noi ne avevamo due, Seppi-Errani e Bracciali-Vinci), pare proprio che a Rio 2016 il matrimonio sportivo tra Federer e Hingis ci sarà.

Una Svizzera impegnata su tutti i fronti

Lo si legge sui quotidiani svizzeri: oltre alla coppia sopra citata, si ipotizza anche un pirotecnico Stan Wawrinka-Timea Bacsinszky, ma la Hingis sarà ovviamente protagonista anche del doppio femminile in coppia con Belinda Bencic. Ovviamente la parte maschile sarà tutta affidata a Roger Federer e Stan Wawrinka, sia per il singolare, sia per il doppio, dove vinsero l'oro a Pechino 2008.

Il piano "pigliatutto" di Lüthi

Il piano di Severin Lüthi, capitano della Coppa Davis e della Nazionale elvetica, è chiaro. "Vogliamo provare a vincere tutto l'oro, perché no? - dice Lüthi - Si può sempre sognare. L'ideale sarebbe che ogni atleta potesse giocare almeno un doppio". Guardando la formazione virtuale delle coppie, viene da pensare che ormai la Svizzera sia una corazzata al pari degli Stati Uniti di qualche anno fa o del Regno Unito prima che il tennis sparisse dal programma olimpico. Su Federer sono già stati versati fiumi d'inchiostro e Wawrinka, con due slam all'attivo e il posto numero 4 nel ranking mondiale non sarebbe certo lì per caso; per quanto riguarda la Hingis, è la numero 2 al mondo nel doppio, mentre la Bencic è numero 14 del ranking WTA e la Bacsinszky addirittura la 12. Un panorama d'elite, dunque, che potrebbe far avverare i sogni ci capitan Lüthi, e anche quello di Federer, che vorrebbe fare bella figura anche in Brasile.

Da sport snobbato a paniere di medaglie ambitissimo

Eppure la storia del tennis alle Olimpiadi è abbastanza travagliata: fu presente dalla prima edizione del 1896 ad Atene e vi restò fino a Parigi 1924. Dobbiamo poi saltare fino a Seul 1988 per rivederlo e all'inizio fu introdotto con un po' di scetticismo. Intorno alla disciplina in questione c'era più o meno lo stesso disinteresse che aleggia intorno al calcio olimpico: con tanti tornei a disposizione in un anno, nessuno si entusiasmava nel vederne uno in più anche a cinque cerchi. ATP e WTA, però, hanno contribuito a rendere il torneo olimpico più appetibile conferendogli punti da aggiungere in classifica: il torneo dei Giochi è equiparabile a un Msters/Premiere e quindi da Pechino 2008 sono gli stessi tennisti a voler fare bene. E in questa piccola realtà, un'altrettanto piccola nazione (che ai Giochi estivi non ha tantissimo da dire) può diventare grande quanto le altre. In quest'ottica, quindi, Lüthi sta pensando alla sua super-corazzata.

La Svizzera è nella top 10 del medagliere del tennis

In un contesto simile, è ovvio aspettarsi gli USA dominatori come in quasi tutti gli altri sport. Ed è così, perché dominano il medagliere con 36 medaglie (20 ori, 5 argenti e 11 bronzi), seguiti dal Regno Unito (16 ori, 14 argenti e 12 bronzi) e dalla Francia (5 ori, 6 argenti e 8 bronzi). Ma la Svizzera è in medagliere all'ottavo posto con 3 medaglie: due ori e un argento. Dell'oro del doppio abbiamo già parlato; l'argento appartiene a Roger Federer, che l'ha conquistato a Londra sull'erba dell'All England Club, perdendo in finale contreo Andy Murray. L'altro oro, quindi, non è né di Federer, né di Martina Hingis. E quindi di chi è? Non in molti se lo ricordano, proprio per quella malcelata indifferenza che il tennis suscitava prima della "rivoluzione dei punti": Correva l'anno 1992, infatti, quando a Barcellona un 22enne Marc Rosset (per gli amici Superpippo), a suon di ace, conquistava il titolo olimpico in finale contro lo spagnolo Jordi Arrese. Ma questa è già storia di un'altra epoca tennistica: Rosset non ha mai vinto uno slam e il suo best ranking si ferma al nono posto. Da Pechino 2008 è cambiato tutto e la sensazione è che si voglia proseguire su questa rotta.
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