Tennis - Il TAS riduce la squalifica di Simone Halep: potrà tornare in campo fin da subito

Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), accogliendo il ricorso presentato dalla tennista rumena Simona Halep, ha ridotto la squalifica da quattro anni a nove mesi. A darne comunicazione il TAS di Losanna. "Il panel del TAS ha stabilito all'unanimità che il periodo di quattro anni di squalifica imposto dal tribunale indipendente dell'Itf (federazione internazionale tennis, ndr) deve essere ridotto a un periodo di squalifica di nove (9) mesi a partire dal 7 ottobre 2022, periodo scaduto il 6 luglio 2023", si legge nel comunicato del Tas di Losanna.

Del caso Halep ci eravamo occupati nel dettaglio con questo preciso articolo di Federico Ferrero che aveva analizzato nel dettaglio le motivazioni della sentenza.

Di fatto, quello che ha riscritto oggi il TAS, è stato eliminare la parte di condanna sul passaporto biologico; la parte "più grave" della sentenza iniziale e che puniva appunto la Halep con una maxi squalifica, ma al tempo stesso anche il passaggio più fragile della sentenza di primo grado, come appunto evidenziato anche già dall'articolo da noi già pubblicato a questo link.

Quel che importa comunque oggi per Simona Halep è che di fatto la squalifica entra in un arco temporale già trascorso; e dunque la romena, ex n°1 del mondo ed ex campionessa a Wimbledon e Roland Garros, potrà tornare in campo con effetto immediato. Anzi, a fronte di questa evidenza giuridica emessa a Losanna, la Halep potrbbe avere a sua volta degli elementi per procedere per via legale: con la squalifica terminata al 6 luglio 2023, chi rende indietro questi mesi di inattività alla romena?

Così infine si è espressa la romena dopo la sentenza del TAS: "Durante questo processo lungo e difficile, ho mantenuto la convinzione che la verità prima o poi sarebbe venuta fuori e che si sarebbe presa una decisione giusta, perché io sono e sono sempre stata un'atleta pulita. La mia fiducia in questo processo è stata messa alla prova dalle accuse oltraggiose che sono state portate contro di me; oltre che da tutte le risorse apparentemente illimitate che sono state allineate contro di me.

Ma alla fine la verità ha prevalso, anche se ci è voluto molto più tempo di quanto avrei voluto. Vorrei ringraziare i miei avvocati che mi sono stati accanto e hanno creduto in me fin dall'inizio; e, cosa più importante, voglio ringraziare i miei sponsor, i fan e tutti quelli che mi sono stati accanto durante questo lungo e difficile processo. Non vedo l’ora di tornare in campo”.