Nadal non è più Nadal: Wawrinka lo batte a Roma

Rafa Nadal è stato 7 volte Re di Roma, 9 volte finalista al Foro Italico (nelle ultime 10 edizioni). Ma quello visto in questa versione 2015, sconfitto ai quarti contro Wawrinka, è un lontano parente (o, se preferite, una triste involuzione) del dominatore della terra rossa che conoscevamo.

Non è tanto una questione di colpo e angoli – o almeno, non solo – ma soprattutto di tenuta psicofisica: a Nadal ormai manca quella certezza di potercela fare sempre, la convinzione che in qualsiasi situazione i suoi recuperi e la sua grinta possano salvarlo.

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Ecco quindi che nel primo set Rafa si porta due volte avanti di un break, ma in entrambi i casi si fa rimontare subito da Wawrinka: il climax arriva quindi al tie-break, a dir poco emblematico. Il maiorchino infatti vola 6-2, in controllo, ma a un passo dal traguardo si spegne e indietreggia sulle bordate dell’avversario: Wawrinka tira fuori dal cilindro un paio di angoli importanti e un dritto lungolinea da capogiro… Di colpo Stan si trova avanti 8-7 e non perdona col dritto profondo che gli vale il primo parziale.

Perso in questo modo il primo set, Nadal non riesce più a rialzarsi e Wawrinka (che non è ancora al 100% ma sta crescendo) coglie la palla al balzo: lo svizzero senza strafare conquista due break al 3° e al 5° gioco, volando sul 4-1. La sentenza arriva quindi all'8° game e anche in questo caso si tratta di un momento che fotografa il Nadal di oggi: Rafa infatti riesce a salire 0-30 con un gran passante, guadagnandosi poi una palla per il contro-break sul 30-40, ma bastano un paio di servizi ben calibrati a smorzare quest'ultimo colpo di coda del maiorchino, che alla fine di arrende sull'attacco di dritto di Wawrinka. 6-2 e tutti a casa.

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Una smorfia di delusione e tristezza per Rafa, che saluta il Foro da gran signore firmando autografi ai bambini a bordocampo, mentre Ben Stiller lo applaude in tribuna. Tutta Roma sognava la semifinale Federer-Nadal, ma si dovrà "accontentare" del derby elvetico tra Roger e Wawrinka, la prima sfida Made in Swiss dal trionfo in Coppa Davis (nonché il primo duello dopo quel "piangi bimbo" pronunciato da Mirka alle ATP Finals). Sarà comunque un gran bel vedere, tutto il contrario della versione attuale di Rafael Nadal, un giocatore troppo brutto per essere vero, almeno per i fantastici standard cui aveva abituato il pubblico romano.

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