Nadal ottavo re di Roma con l'aiuto della pioggia: battuto Zverev, Rafa di nuovo numero 1 del mondo
DaEurosport
Aggiornato 20/05/2018 alle 20:13 GMT+2
Lo spagnolo supera il tedesco in una finale tirata e ottiene il 78° trofeo in carriera, il 56° sul rosso: il mancino di Manacor domina 6-1 il primo set, ma perde il secondo con lo stesso punteggio e subisce il ritorno del numero 3 del mondo. Dopo la pioggia, però, arriva il ribaltone decisivo agli Internazionali d'Italia e il re della terra battuta scavalca Federer in vetta al ranking mondiale.
Non era il momento, non era il giorno di Alexander Zverev, gli dei del tennis hanno deciso così. Una finale intensa e piena di stravolgimenti incorona nuovamente Rafa Nadal, re di Roma per l’ottava volta in carriera, cinque anni dopo l’ultimo trionfo. Dal primo titolo, datato 2005, sono passati tredici anni e il mancino di Manacor è diventato il giocatore più forte della storia sulla terra battuta a suon di vittorie: 78 di cui ben 56 su questa superficie.
Eppure questa finale sembrava poter dire qualcosa di diverso e lasciare un’eredità pesante sul tennis mondiale. Dopo quattro precedenti a senso unico, il tedesco ha strappato un set al maiorchino e ha accarezzato il sogno di detronizzarlo sull’amato rosso. Il primo parziale è filato via liscio, un 6-1 senza storia che ha lasciato disarmato il 21enne, troppo lontano dal campo e surclassato da fondo con il controbalzo.
Nel secondo set, il tennista di origini russe ha, invece, ribaltato l’inerzia dando più efficacia a servizio, dritto, palla corta e un colpo vincente in particolare: il rovescio lungolinea. Nadal ha perso campo e ha iniziato a giocare più corto smarrendo la consueta sicurezza. Zverev ha restituito il 6-0 subito con un altro filotto, un 5-0 prepotente, anticamera del 6-1 che ha rimandato il verdetto al terzo.
Sotto un treno dopo il break subito in apertura di parziale decisivo, lo spagnolo si è ritrovato sotto 1-3 ma l’aiuto – anche questo inatteso – è arrivato dall’alto: la pioggia. La prima interruzione è durata 10 minuti, tempo utile a registrare il game del 2-3, ma la seconda ha segnato il verdetto: 46 minuti di pausa e da quel momento una striscia del giocatore più esperto, il più abituato a gestire certe situazioni e gli imprevisti.
Rafa Nadal conquista così il 32esimo Masters 1000 in carriera e rinvigorisce questo primato: il ritrovato primo posto nel ranking mondiale scalzando Roger Federer è il miglior biglietto da visita verso il Roland Garros. Sascha Zverev, che aveva raccolto la miseria di 11 game in 5 set contro il mancino di Manacor, interrompe una striscia di 13 successi consecutivi dopo Monaco di Baviera e Madrid e di conseguenza anche la possibilità di mettere in bacheca il terzo torneo di fila, il quarto 1000 in un anno solare.
Il primatista della Race - nessuno vanta 30 vittorie in stagione - non deve, però, dimenticarsi di questo pomeriggio romano: dalla Capitale è iniziata la sua scalata e anche se non era oggi il giorno, potrebbe esserlo domani sulla scena del tennis mondiale.
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