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Le semifinali sono Chung-Medvedev e Coric-Rublev, ma il pubblico ha eletto Shapovalov suo paladino

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Aggiornato 10/11/2017 alle 09:53 GMT+1

Il piatto forte della giornata conclusiva dei Round Robin se l'è aggiudicato il russo classe 1997, ma il 18enne canadese è uscito tra gli applausi di Milano così come era capitato a New York.

Next Gen ATP Finals 2017 - Andrej Rublev

Credit Foto Getty Images

Il quadro delle semifinali è completo. L’ultima giornata dei Round Robin ha regalato agli appassionati tanto tennis e dei match lottati tra chi voleva lasciare traccia di sé prima di salutare Milano e chi, invece, doveva ancora giocarsi la qualificazione.
Nel primo match Gianluigi Quinzi ha dato battaglia a Chung portandolo al tie-break del quinto set in una riedizione della finale di Wimbledon junior del 2013. Il sudcoreano si è preso la rivincita, ma il marchigiano ha nuovamente mostrato quella voglia di non mollare che l’ha tenuto a galla nonostante una condizione fisica assolutamente rivedibile. Chung non ha giustamente fatto sconti anche perché, insieme a Coric, può ancora ambire al montepremi previsto per l’eventuale campione imbattuto: 390mila dollari, un bel bonus rispetto ai 225mila del vincitore del torneo.
Medvedev ha, invece, piegato in 4 set Donaldson, la cui presenza alle Next Gen ATP Finals finirà nel dimenticatoio (1 set vinto, 9 persi). Il russo ha dovuto attendere circa la mezzanotte per conoscere il suo destino: il connazionale Khachanov stava per beffarlo, aveva bisogno di una vittoria almeno in 4 set (sarebbe passato come primo nel girone) e conduceva 2 set a 0 su Coric. Il croato, però, ha rimontato completando il suo percorso netto ed estromettendo il lungagnone appassionato di scacchi.
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Next Gen ATP Finals 2017 - Denis Shapovalov

Credit Foto Getty Images

Il piatto forte della giornata, però, è stato Rublev-Shapovalov: la sfida del talento, il confronto più interessante in prospettiva. A vincere è stato il gemello diverso di Alexander Zverev, le cui somiglianze fisiche, tecniche e territoriali con l’altro classe ’97 – numero 1 nel tabellone milanese che ha preferito comprensibilmente dedicarsi alle Finals dei grandi – hanno impressionato Flushing Meadows così come i quarti di finale raggiunti. Agli US Open si era, invece, spinto fino agli ottavi proprio il canadese diventando a 18 anni il più giovane a riuscirci dal 17enne Chang nel 1989. Una promessa che dopo New York ha conquistato anche Milano che lo ha eletto suo paladino dal primo 15 all’ultimo e soprattutto nell’ovazione tributatagli dopo la sconfitta.
In semifinale ci va, infatti, Rublev che è stato bravo ad alzare il livello del suo gioco: è un attaccante da fondocampo (la rete la evita come la peste) che fa della velocità d'esecuzione, del timing sulla palla e delle accelerazioni d'anticipo le sue doti migliori. Figlio di un pugile professionista e di Marina Marenko che ha allenato Anna Kournikova, ha nel DNA la rabbia del ring ereditata dal babbo ma deve saperla incanalare sui binari giusti: la regolarità di Coric sarà già un bel test.

Il programma delle semifinali

[6] Hyeon Chung (KOR) vs. [7] Daniil Medvedev (RUS)
[4] Borna Coric (CRO) vs. [1] Andrey Rublev (RUS)
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