Novak Djokovic alza la voce: "Meno di 400 giocatori vivono di tennis: è un fallimento per il nostro sport"

DaEurosport

Pubblicato 25/09/2023 alle 17:28 GMT+2

TENNIS - È questo il pensiero di Novak Djokovic, pronunciato qualche giorno fa nel corso di un incontro della PTPA, la realtà pensata e creata dal 24 volte campione slam in difesa degli interessi dei giocatori.

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"Se nemmeno 400 persone riescono a vivere praticando il tennis professionistico significa il fallimento totale del nostro sport". È questo il pensiero di Novak Djokovic, pronunciato qualche giorno fa nel corso di un incontro della PTPA, la realtà pensata e creata dal 24 volte campione slam in difesa degli interessi dei giocatori. L’ATP ha da poco lanciato un nuovo piano di ridistribuzione dei compensi, ma secondo il parere del serbo siamo ancora molto lontani dall’obiettivo della sua organizzazione: rendere il tennis più giusto e remunerativo per tutti i protagonisti.

"Ero nei panni dei giocatori più in difficoltà, capisco la loro lotta. Capisco le difficoltà di pagare le spese di viaggio se non si ha il sostegno di una federazione forte, cosa che il 90% dei giocatori non ha, e cosa significa non avere il budget per pagare allenatori e fisioterapisti. In Serbia non avevo niente; ora sono influente e voglio lottare per condizioni migliori. Parliamo tanto di quanti soldi guadagnano i vincitori degli US Open ma non stiamo parlando di quanti giocatori professionisti, sia uomini che donne, vivono di questo sport. Ce ne sono meno di 400: è un fallimento".

Anche Ons Jabeur, numero 7 del mondo e coinvolta in prima persona nella PTPA, ha rinforzato il concetto: "Prima, se avessi parlato, nessuno mi avrebbe ascoltato perché non ero tra le prime 10 del mondo, ma ora invece ascoltano. Adesso tengono conto della mia opinione. Sento di dover fare la differenza e parlare a nome di ogni donna di ciò che è sbagliato e di ciò che potrebbe essere migliorato".

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