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Tennis, Masters 1000 Parigi-Bercy - Djokovic-Fucsovics 6-2 4-6 6-3: ritorno sudato per il serbo

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 03/11/2021 alle 00:16 GMT+1

PARIGI-BERCY - 6-2 4-6 6-3 il risultato finale in favore del serbo, in un match di luci ed ombre. Alla fine la pressione ha giocato un brutto scherzo a Fucsovics, incapace di approfittare delle numerose inflessioni nel tennis di un serbo ancora convalescente. Djokovic attende ora il vincente tra Mannarino e Monfils agli ottavi.

Novak Djokovic

Credit Foto Getty Images

51 giorni dopo la brusca interruzione della favola, Novak Djokovic riparte dal cemento di Parigi: il suo ritorno, come normale che sia, fa rumore. In un match altalenante contro Marton Fucsovics, il serbo preme finalmente il tasto reset prodigandosi – con estrema fatica - alla riscoperta degli oli essenziali del suo tennis: il 6-2 4-6 6-3 sull’ungherese, carnefice di Fabio Fognini al primo turno, getta comunque qualche spettro sulla sua tenuta fisica e mentale.

La cronaca del match

Pronti-via, e il Djoker infila subito il break al primo turno di battuta del magiaro. Consolidato il vantaggio con un primo impercettibile strappo, il numero 1 al mondo riesce a gestire la velocità degli scambi senza forzare più di tanto una mano ancora impigrita dalla quasi assoluta astinenza da tennis nell’ultimo periodo. A fari spenti dunque, Djokovic chiude sul velluto il primo set sul punteggio di 6-2, strappando il servizio a Fucsovics anche all’ottavo game. A corroborare i movimenti del serbo è la veloce superficie parigina, in grado di assecondare la sua impeccabile costruzione dei ritmi. A fiaccare i primi movimenti dell’ungherese invece, sono le 2 ore e 44 minuti del match d’apertura vinto contro Fognini. Tre doppi falli e un misero 58% di prime messe in campo non possono che ridurre il magiaro a mero sparring partner in questo primo frangente di gara.
Confiniamo la critica solo a questo primo frangente, perché nel secondo la musica cambia: il tanto temuto momento di appannamento (fisico e mentale) Djokovic lo incontra davvero. Fucsovics approfitta di un paio di risposte fiacche del serbo e trova il break al terzo game, allungando poi sul 3-1 nel turno a servizio. L’ungherese ritrova vigore nella prima (7 ace nel secondo set), mentre dall’altra parte della rete non arriva alcuna reazione dal serbo: remissivo e scoraggiato negli scambi prolungati, Djokovic non riesce mai a insidiare il servizio dell’avversario e si trascina stancamente al terzo set.
Rassegnato agli straordinari, il serbo accenna un’accelerazione: la giocata chiave arriva al terzo game, quando Djokovic – che fino a questo punto aveva fatto una fatica indicibile nell’aprire il campo -, trafigge Fucsovics con un passante chirurgico, accompagnato da un primo ruggito liberatorio verso il pubblico. Il break tanto agognato arriva al game successivo: Djokovic tiene a zero Fucsovics grazie a un paio di vigorose risposte e un doppio fallo dell'ungherese. Da lì, a entrambi i giocatori cominciano a tremare le mani: quella di Djokovic è una sofferenza fisiologica, quella di Fucsovics è instillata dalla tensione. Nessuno dei due riesce più a inanellare due turni consecutivi, e la matematica premia il serbo: 6-2 4-6 6-3 il risultato finale che consente a Nole l’approdo agli ottavi di finale, dove affronterà uno tra Mannarino e Monfils.
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Cosa rimane sul piatto di Djokovic?

Con lo spegnersi del sogno Grande Slam, il serbo non ha ancora archiviato la sua checklist galattica per questa annata: l'appuntamento di Parigi-Bercy non ha solo un valore simbolico, poichè avvicinerebbe significativamente Nole a concludere l'anno in prima posizione del ranking Atp. Inoltre, con l'eventuale vittoria del torneo (l'ultima vittoria di Nole risale al 2019), Djokovic staccherebbe Nadal nella speciale classifica dei vincitori di trofei Masters 1000: attualmente, il Djoker è fermo a quota 36 assieme al mancino di Manacor. Dopo la tappa transalpina, Djokovic metterà nel mirino le Atp Finals di Torino, dove vorrà far valere il peso del suo punteggio d'ingresso.
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