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Andy Murray centra uno storico bis di ori: piegato un epico Del Potro

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 15/08/2016 alle 02:35 GMT+2

Lo scozzese si ripete dopo Londra 2012 e ottiene un primato all-time nel torneo a cinque cerchi: un generosissimo Del Potro esce dal campo stremato e vede sfumare un miracolo sportivo. Finisce 7-5, 4-6, 6-2, 7-5 dopo 4 ore e 2 minuti di tennis romanzesco.

Juan Martin del Potro and Andy Murray embrace

Credit Foto AFP

Non si poteva chiedere di più al torneo olimpico. Non si poteva chiedere di più a Juan Martin Del Potro che merita solo applausi per aver preteso ben oltre il lecito dal proprio fisico cullando il sogno di completare un miracolo sportivo. Una cavalcata che s’infrange all’ultimo ostacolo dopo aver superato Djokovic e Nadal nel torneo della sua rinascita tennistica.
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Juan Martin Del Potro smiles

Credit Foto AFP

È Andy Murray a trionfare bissando a Rio il successo di Londra 2012, traguardo che nessuno era mai riuscito a raggiungere prima. La sfida è un romanzo, degno compimento di una settimana palpitante per gli amanti di questo sport. L’impresa di DelPo resta comunque da celebrare e archiviare negli annali. La sua inattività che l’aveva privato dei grandi palcoscenici dall’Australian Open 2014 a Wimbledon 2016, per via di un calvario dovuto a tre operazioni al polso sinistro, l’ha tolto dai primi mille del mondo ma non ha cancellato la sua infinita voglia di lottare. A Londra 2012 disputò quella che fu da molti ribattezzata la partita dell'anno perdendo 17-19 al terzo in semifinale da Federer in 4 ore e 26 minuti, il match più lungo della storia giocato al meglio dei tre set. Nonostante questo conquistò, battendo Djokovic nella finale per il bronzo, la prima medaglia olimpica nella storia del tennis argentino. Oggi si mette al collo la seconda e lo fa a Rio. Sì, proprio in Brasile, anche se dal clima respirato sugli spalti l’Olympic Tennis Centre sembrava il cuore pulsante di Buenos Aires.
Palito ha vissuto una partita tutta in rincorsa, dai due break recuperati nel primo set al 7-5 cancellato a inizio secondo grazie a una reazione di puro orgoglio. Dopo 2 ore e 14 minuti, il 6-4 argentino ha preceduto un calo - è pur sempre umano - del giustiziere di Djokovic e Nadal nel terzo parziale. Al grido di "Oooh vamo delpo vamo, ponga huevo que ganamo", DelPo si è fatto trascinare a suon di dritti perforanti e badilate pur esponendosi ai recuperi di quel fenomenale difensore di Andy Murray. Nel 2016 il classe ‘88 aveva giocato al massimo 7 ore in uno stesso torneo, a Rio ha superato le 16 ore e ha disputato il sesto match come non gli capitava da Wimbledon 2013. Nel quarto set il gigante di Tandil non si è mai arreso, ha messo la testa avanti, ha regalato scambi di eccezionale livello, ha rischiato il ricovero fino al bellissimo abbraccio finale che ha decretato la vittoria del numero 2 del mondo per 7-5, 4-6, 6-2, 7-5, al termine di 4 ore e 2 minuti da leggenda. Una delle storie sportive più emozionanti di sempre finisce qui, ma l’argento di Juan Martin Del Potro oggi vale più di qualsiasi medaglia d’oro.
VIDEO - La favola di Del Potro: dagli infortuni alla finale olimpica
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