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Meraviglia di Simone Bolelli: accede al 3° turno del Roland Garros dopo 7 anni

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DaEurosport

Aggiornato 28/05/2015 alle 22:18 GMT+2

Il tennista bolognese vince una partita condotta alla perfezione contro Troicki ed eguaglia un risultato che mancava dal 2008: 6-2, 6-4, 6-3

Simone Bolelli al Roland Garros 2015 (AFP)

Credit Foto AFP

Il suo miglior Roland Garros di sempre era stato quello del 2008, con gli scalpi di Baghdatis e Del Potro, prima della sconfitta sul centrale contro Llodra al terzo turno. Simone Bolelli, dopo aver liquidato il belga Steve Darcis senza concedere neppure una palla break al rivale, si concede un’altra chance e lo fa con l’autorevolezza del suo brillante gioco.
Sul talento di Simone, giocatore stilisticamente inappuntabile e bello da vedere, nessuno aveva mai nutrito dubbi. Purtroppo, la sua continuità di rendimento è sempre stata minata da una serie sfortunatissima e interminabile d’infortuni. Ma se Madre Natura, o meglio Madre Tennis, ti ha lasciato un dono, ecco che la bellezza del tuo tennis può funzionare quando il fisico ti assiste e la testa non ti abbandona mai.
Simone inizia subito con un break strappato al secondo gioco, con una smorzata che funziona a meraviglia e un passante che procede di pari passo. L’azzurro chiude il primo parziale 6-2 con un altro break che deprime il vulcanico Troicki, testa di serie numero 31. Il 29enne lascia fermo il serbo ogni volta che ha l’opportunità di sfondare con il dritto. Sale 3-2 recuperando da 0-30 scaricando dei lungolinea di rovescio mortiferi. Il 6-4 è la moneta più logica.
Il terzo set è il più equilibrato con l’azzurro che offre le prime due palle-break in apertura annullandole con grande classe. Nel terzo game da 0-40 si porta sul 30-40, gli viene cancellato un ace per un discutibile fallo di piede, ma con il dritto vincente rimette le cose a posto. Poi si assicura il 2-1 con un rovescio in diagonale stretto. Insomma, è un grande Bolo, capace anche di riacciuffare immediatamente il set dopo un break subito a zero. Il 3-3 è il momento della consapevolezza, lo scatto del 5-3 l’anticamera della gloria. Il ben centrato Bolelli archivia con un 6-3 una sfida giocata alla perfezione. L’Italia sorride al termine di un 28 maggio 2015 che, Arnaboldi a parte, sorride al Tricolore sotto la Tour Eiffel.
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