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Sara Errani, vendetta perfetta contro la Petkovic; Francesca Schiavone eliminata

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 30/05/2015 alle 14:57 GMT+2

La romagnola infligge un pesante 6-3, 6-3 alla tedesca che l’aveva estromessa ai quarti del torneo lo scorso anno: ottavi conquistati. La milanese si arrende in due set contro la rumena Mitu: 7-5, 6-4

Sara Errani al Roland Garros 2015 (AFP)

Credit Foto AFP

L’intelligenza tattica di Sara Errani val bene…una vendetta. Sarita tramortisce Andrea Petkovic, la tedesca che un anno fa ai quarti di finale l’aveva rispedita a casa con un 6-2, 6-2 severo e sorprendente.
“Mi sentivo vuota” era stato il commento a fine match dell’azzurra dodici mesi fa. L’antifona cambia radicalmente in quest'occasione con la Errani che trova presto le chiavi per costruirsi la sua rivincita: colpire in profondità e spostare la sua avversaria.
Sì, perché la Petkovic è atleticamente inferiore alla romagnola e può far valere solo l’arma più logica: la risposta vincente sul tenero servizio della Errani. La nota lieta, però, è che anche Sarita va a nozze sulla battuta della sua avversaria: a fine primo set la percentuale delle due contendenti sulla seconda recita 20% Sara, 22% Andrea. In compenso, però, l'azzurra regala solo 4 punti contro i 18 della numero 10 del ranking Wta.
Il momento di svolta è il game del 5-3 quando l’azzurra, lucida e concentrata, archivia il game che le permette di vincere il primo parziale, con la Petkovic che chiude il set nel modo peggiore: con un doppio fallo. La tedesca, molto nervosa e irretita dal gioco di Sara, sul rovescio in allungo va in difficoltà per la solita precarietà negli spostamenti.
Sarita vola sul 4-1 in tranquillità subendo solo un parziale ritorno della sua avversaria che, con una volée di rovescio in contropiede, si porta sul 3-4. La Errani non accetta di rimanere in campo un altro set e infligge il colpo del ko dopo aver contestato un punto. Con la “garra” che la contraddistingue la romagnola fa salire a due il numero delle italiane agli ottavi di finale eguagliando l’exploit di Flavia Pennetta. Il finale è 6-3, 6-3 e ad Andrea Petkovic restano solo le briciole, oltre a tanta rabbia per quei 40 errori non forzati a 12 che fanno tutta la differenza del mondo.
Si arrende Francesca Schiavone e sfuma così la possibilità di vedere tre italiane agli ottavi di finale. Il match contro la rumena Mitu, numero 100 del ranking Wta, è strano e beffardo. Francesca inizia nel migliore dei modi con un break e la palla del 4-0, sprecata per un 3-1 che non sembra troppo preoccupante.
Invece, la superiorità della milanese viene meno per un calo d’intensità soprattutto fisico prima che mentale: lo sforzo di giovedì inevitabilmente si sente. Andreea Mitu dimostra di aver fatto i compiti, annulla il gap con il game del 5-5 e poi mette il naso avanti: 7-5. Gli otto rovesci (non il colpo migliore della classe '91) vincenti a zero per la rumena in conclusione di set fanno riflettere.
I game consecutivi della Mitu da quattro diventano addirittura sei e se il rovescio funziona, il dritto diventa ancor più letale e redditizio. Francesca riesce a fermare l’emorragia annullando la palla dello 0-3 e dall’1-2 balza sul 4-3 grazie alla specialità della casa: smorzata e servizio vincente. L'illusione di assistere a un'altra maratona dura poco.
Lo smalto della Leonessa si esaurisce così, con un ultimo disperato ruggito. Un errore a rete precede, infatti, l’ultimo turno di servizio ceduto alla Mitu. Sul 5-4, Francesca fallisce due rovesci, ma il terzo manda fuori giri la sua avversaria e serve soprattutto a salvare un match-point. La rumena si concede un’altra chance con il solito dritto, supera un minimo di braccino dopo aver commesso un doppio fallo e vince 7-5, 6-4. La Schiavone cerca di tirarsi fuori dallo scambio con un’ultima smorzata, ma poi vede infrangersi sul nastro il suo sogno parigino. Resta l’amarezza perché gli ottavi erano alla portata, ma le emozioni che la Leonessa ci ha fatto vivere contro la Kuznetsova nessuno potrà mai cancellarle.
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