Il prof Gasquet rimanda l'allievo Kyrgios; Wawrinka si riscopre big

Un set non basta. Non a questi livelli. Non contro la vecchia generazione. Il venerdì pomeriggio parigino pare volerci raccontare per l’ennesima volta la stessa solfa di sempre: una generazione promettente ma fin qui incompiuta da una parte; una generazione mentalmente superiore dall’altra. Eh no, non stiamo parlando del Djokovic/Federer/Nadal o Murray di turno, quanto piuttosto di un tennista che dal quel punto di vista non è certo il maestro supremo a cui affidarsi. Però, a un ottimo Richard Gasquet, è bastata una partita di ottima qualità e regolare solidità per gestire le bizze di quel Kyrgios che due anni a Wimbledon, annullandogli 9 match point, si era palesato agli occhi di tutto il mondo.

Da quel giorno però non sono arrivati reali progressi da parte del giovane australiano che, anzi, dal punto di vista mentale, pare essere regredito. Ne è una dimostrazione, se volte, la partita di oggi. Qualità, punti spettacolari, un pass per gli ottavi da giocarsi con una partita alla portata – i bookmakers ad esempio lo pagavano come favorito – ma Kyrgios entra in partita per un solo set; il secondo.

Primo e terzo, invece, sono territorio di preda fin troppo facile per un Gasquet oggi di elevatissima qualità. Kyrgios, che di armi per giocare quella partita ne avrebbe anche – come per altro dimostrato poi proprio nel secondo set –, si abbandona invece prima alle bizze di una spalla sinistra dolorante e poi alla fin troppa rapida resa dopo un break subito nel 3° gioco del 3° set. Insomma, un concetto che potremmo riassumere con un laconico: bravissimo Gasquet, ma non ci si può arrendere così facilmente. Non se l’obiettivo dichiarato è quello di entrare nell’elite del tennis.

Un posto che evidentemente per ora si tiene ben stretto il professor Gasquet, sempre sconfitto da quei 4 fenomeni dei suoi coetanei ma al tempo stesso giocatore dalla sublime capacità balistica. Al 4° turno troverà Kei Nishikori. Il giapponese ha rischiato grosso con quella vecchia volpe di Verdasco, e dopo aver vinto i primi 2 set si è ritrovato coinvolto in una battaglia che l’ha portato fino al 5°. Lì però il nipponico ha avuto la meglio, chiudendo quindi per 6-3, 6-4, 3-6, 2-6, 6-4 e garantendosi una sfida dall’alto coefficiente tecnico.

A incrociarsi agli ottavi ci saranno anche Albert Ramos e Milos Raonic. Lo spagnolo sta sfruttando benissimo il tabellone della vita e il successo sull’americano Jack Sock è il giusto premio alla carriera. Ramos è passato dopo una maratona di più di 4 ore chiusa per 6-4 al 5° set. Meno fatica ha dovuto invece fare Milos Raonic. Il canadese ha messo la parola fine al bel cammino del lucky loser Andrej Martin che, dopo un primo set combattuto ma perso al tie-break, si è arreso piuttosto rapidamente: 7-6, 6-2, 6-3 il finale. Se Sock ha salutato, a tenere alto l'onore degli States c'è ancoa una volta Long John Isner. Il gigante statunitense ha avuto la meglio su Gabashvili al termine di un'altra lunghissima battaglia: 7-6, 4-6, 2-6, 6-4, 6-2.

A chiudere il quadro degli ottavi nella parte bassa del tabellone l’attesissimo Stan Wawrinka. Dopo le prove parecchio deludenti di primo e secondo turno, il campione in carica era atteso da un giocatore insidioso come Chardy e da un pubblico di casa non certo dalla sua. Wawrinka ha però dimostrato di aver svoltato. I primi giorni di torneo sono apparsi un ricordo lontano, e con una buonissima partita lo svizzero ha fatto vedere spazzi del suo tennis, siano state queste risposte fulmine o rovesci vincenti in grado di tener fermo Chardy (per altro ottimo servitore). Per questa ragione il 6-4, 6-3, 7-5 finale di consegna uno Stan completamente rinfrancato e un giocatore più che credibile per l’ingresso nella seconda settimana. Agli ottavi troverà il vincente della sfida tra Troicki e Simon. Impegno non proibitivo ma certamente altro test interessante sulla via dei quarti.