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Berrettini, che gioia! Il 22enne azzurro batte Gulbis e vola al 3° turno del Roland Garros

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 30/05/2018 alle 19:40 GMT+2

Il tennista romano classe 1996 supera il lettone in 4 set e approda ai sedicesimi di finale del Roland Garros: in carriera ha vinto due Futures e due Challenger, quest'anno ha rotto il ghiaccio negli Slam in Australia e ha conquistato il primo successo a Roma nei Masters 1000. E ora non si ferma più: 6-2 3-6 6-4 6-3.

Matteo Berrettini - Roland Garros 2018

Credit Foto Getty Images

Credici Matteo, è tutto vero. Berrettini è al terzo turno del Roland Garros e ora possiamo finalmente dirlo: è sbocciato un nuovo talento italiano. Mordersi la lingua era doveroso prima di questo torneo, anche se i segnali c’erano in uno splendido 2018: prima apparizione negli Slam in Australia e primo successo nei Masters 1000 agli Internazionali d’Italia, contro Tiafoe sul campo Pietrangeli.
La partita contro Ernests Gulbis nasce bene con un 6-2 propiziato da un break in apertura e figlio di una condotta tattica da manuale: servizio-dritto e all’occorrenza palla corta, il repertorio migliore del 22enne azzurro. Il lettone tenta di togliersi dalla diagonale di destra e viceversa il ragazzo romano cerca di fare lo stesso dall’altra parte: il sesto gioco del secondo parziale dà a Gulbis, che sale di livello e trova con più regolarità il campo, il break e il conseguente 6-3.
Il terzo set è un riassunto della carriera del semifinalista dell’edizione 2014: il 3-1 di Berrettini è, infatti, un gentile omaggio dell’avversario che si consegna con il quarto doppio fallo nel game (il decimo fino a quel momento). Sul 5-3 il 22enne italiano sente la pressione del momento, non sfrutta un set-point e fa rientrare Gulbis che, però, rinnova la versione “la ditta regala” e concede sciaguratamente il 6-4.
Nei primi due game di risposta del quarto parziale il romano non concretizza quattro palle-break equamente distribuite, ma nel quinto lunghissimo gioco sfoggia la sua maturità ed è la svolta: il 4-2 successivo ipoteca la pratica e il 6-3 finale, dopo due ore e 45 minuti, è il coronamento di un piccolo sogno. Gulbis, reduce dalle qualificazioni, naufraga sotto i suoi errori gratuiti: 67 a 29 il bilancio complessivo.
Matteo Berrettini a 22 anni conquista così il terzo turno del Roland Garros e ora attende il vincente del match tra Thiem e Tsitsipas. Qualificato direttamente al tabellone principale dopo il forfait di Tsonga, il ragazzo ha iniziato la settimana da numero 96 e si proietta già nei primi 80 del mondo, suo best ranking naturalmente. Dai viaggi in camper in cui veniva accompagnato da papà e mamma che hanno fatto tanti sacrifici, passando per Futures e Challenger (quattro trionfi, due per parte di cui l’ultimo a Bergamo) e poi ancora per il palcoscenico di casa, nella sua Roma, il talento azzurro è arrivato a Parigi e ha dimostrato di non essere solo un tennista da superfici veloci, come suggerirebbero i suoi 193 cm per 85 kg. Per il tennis italiano c’è speranza, insomma, anche perché i suoi fondamentali sono ottimi e la nostra scuola non è esattamente abituata a veder servire così.
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