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Anche Isner si arrende alla legge di Federer: Roger ai quarti

Simone Eterno

Aggiornato 08/09/2015 alle 08:14 GMT+2

Il gigante americano prova a giocarsela con la sua unica arma, ma un Federer di grande attenzione lo punisce sempre: 7-6 (0), 7-6 (6), 7-5 il finale. Per Roger ai quarti di sarà Gasquet: il francese ha superato Berdych in 4 set

Roger Federer - US Open 2015

Credit Foto AFP

NEW YORK – La legge di Federer. O semplicemente la legge del più forte. Il ‘lungagnone’ americano aveva promesso battaglia e nel tabellone di Federer si presentava come al prima vera mina vagante cui realmente sottoporsi. Ma tra le infinite qualità del fenomeno svizzero c’è evidentemente anche un patentino da artificiere.
E’ con la sapienza di colui che ha a che fare con le bombe infatti che Federer ha disinnescato le cannonate di un Isner voglioso di fare la bella figura sul centrale (e nel giorno del Labor Day).
Giusto sottolineare subito che l’americano, di per sé, c’è anche riuscito. Di colpe imputabili a Isner infatti non ne troviamo alcuna lungo le 2 ore e mezza passate in campo. Semmai ci sono i meriti di Roger Federer che come praticamente sempre accaduto in carriera ha dato dimostrazione di non soffrire particolarmente i grandissimi servitori.
In una serata infatti dove lo svizzero è stato pressoché perfetto al proprio di servizio, la differenza l’hanno fatta due Magistrali – la maiuscola non è casuale – tie-break. Laddove il margine d’errore si assottiglia per coloro i quali fanno del servizio la loro arma principale – o in questo caso unica arma –, ecco che Federer tira fuori le qualità di artificiere sopra citate e si dimostra in grado, sul singolo punto, di disinnescare la cannonata. Impressionati in questo caso i due momenti chiave della serata. Il primo con lo svizzero capace addirittura di imporsi con un clamoroso 7 a 0; e il secondo – più complicato – con un Federer in grado di risalire grazie a un paio di clamorose magie del minibreak si svantaggio; e di imporsi poi per 8 punti a 6. Bingo.
Lì Isner ha avuto infatti bisogno di una lunghissima pausa ma nonostante il buon rendimento anche nel terzo set, l’americano è andato più volte vicino a crollare. Nel terz’ultimo turno di servizio è risalito da 0-40. Nel penultimo da 0-30. E nell’ultimo e decisivo game della partita ha subito il break storico: dopo 110 turni di servizio consecutivi tenuti qui allo US Open, il servizio perso vale a Federer il 7-5 finale.
Insomma, l’estate americana del fenomeno elvetico prosegue dando segnali estremamente confortanti. Il Richard Gasquet in grado di far fuori Tomas Berdych in 4 set – 2-6, 6-3, 6-4, 6-1 il punteggio del transalpino – è già avvisato.
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