E' Taylor Fritz l'avversario di Jannik Sinner in finale di US Open: l'americano rimonta Tiafoe al 5° set
US OPEN 2024 - Taylor Fritz batte Frances Tiafoe per la settima volta in carriera (su otto incroci): 4-6 7-5 4-6 6-4 6-1 il punteggio che vale all'americano l'ultimo atto contro Jannik Sinner. Fritz è il primo statunitense a tornare in finale a Flushing Meadows dopo 18 anni: l'ultimo fu Roddick nel 2006.
Taylor Fritz US Open 2024
Credit Foto Getty Images
Tesa, lottata, a tratti divertente, ma alla fine vinta ancora una volta dal giocatore più forte dei due. Taylor Fritz infatti batte Frances Tiaoe per la settima volta consecutiva su otto incroci in carriera. Certo, ha dovuto sudare il californiano, che se l'è vista brutta in avvio ed è finito sotto 2 set a 1, ma alla fine è stato lui a piazzare la rimonta con il 4-6 7-5 4-6 6-4 6-1 definitivo che vale a Fritz la prima finale slam della carriera. Una finale storica, già adesso, per il tennis statunitense. Un americano infatti mancava dall'ultimo atto del singolare maschile a Flushing Meadows addirittura dal 2006, quando Andy Roddick si arrese a Roger Federer. Da lì, il vuoto per gli Stati Uniti a New York, inghiottiti - come tutti - dal poker Federer-Nadal-Djokovic-Murray che per anni ha monopolizzato questi appuntamenti.
Dunque sarà Fritz a cercare il colpaccio contro il n°1 del mondo Sinner. E alla fine, come anticipato, lo fa con merito sia per il percorso che per la partita. Al secondo turno aveva regolato l'insidia Matteo Berrettini. Agli ottavi Casper Ruud. Ai quarti il favorito di questo lato del tabellone dopo l'uscita di Djokovic, Alexander Zverev. E oggi si è preso un derby delicatissimo dal punto di vista emozionale.
La partita
Sì perché il peso della pressione di dover vincere, evidentemente, Taylor Fritz l'ha sentito. Specialmente con quei numeri così netti a proprio favore: 6-1 i precedenti, con l'unica vittoria di Tiafoe nel primo incrocio tra i due in carriera, nel 2016 a Indian Wells. Una pressione che l'ha letteralmente bloccato all'inizio nonostante il break gratis di vantaggio. Tiafoe infatti lasciava la battuta, Fritz scappava 3-0 avanti, ma da lì il suo connazionale infilava 5 giochi consecutivi che decidevano il primo set. Qui dentro un Fritz quasi totalmente privato della propria arma principale, con un servizio a lungo sotto il 50% di prime in campo (e chiuso al 53%).
E così da lì ripartiva Fritz, dalla necessità di cambiare passo in battuta. Un problema che il californiano riusciva a risolvere immediatamente. Un solo punto perso in battuta in tutto il secondo set: il primo. Poi dritto fino al 7-5 con cui chiudeva un parziale decisamente positivo e iniziava ad andare a battere al tempo stesso su un nervo scoperto nella partita odierna di Tiafoe: il servire sotto pressione.
Sì perché a inizio terzo, quando paradossalmente Fritz perdeva i primi quattro punti in battuta - dopo che ne aveva lasciato solo 1 in 6 turni di servizio nel set appena concluso - Tiafoe dava anche in quel caso la sensazione di tremare forte nel momento di pressione: perfetto fino al 5-4, ma sotto 0-30 nel game con cui doveva chiudere il set. Per sua fortuna, proprio in quell'occasione, l'amico Fritz a regalargli 4 non forzati che lo mandavano 2 set a 1. Gli omaggi di Fritz però, a quel punto, finivano lì.
Da quel momento infatti il californiano non avrebbe più sbagliato, sfruttando - nuovamente - i tremolii di Tiafoe nei momenti chiave. Leggasi il decimo game del quarto set, con Tiafoe che da 40-15 e due palle del 5-5 infilava rispettivamente questo 'capolavoro': doppio fallo, doppio fallo, dritto steccato, aborto di palla corta.
Distrutto mentalmente ma a quel punto anche fisicamente, Tiafoe alzava di fatto bandiera bianca, non tenendo più un singolo turno di battuta e finendo subito sotto 4-0 nel set decisivo. L'unico game a referto, per grazia di Fritz, freddo poi nel concludere con il suo 6-1 finale.
Insomma, una partita in cui alla fin della fiera ha vinto il giocatore più pronto e più solido, al netto di tutto, nei momenti chiave.
Fritz-Sinner: 1-1 i precedenti
Fritz sfiderà così Sinner domenica alle ore 20:00 italiane. 1-1 il conteggio tra i due in termini di precedenti; entrambi a Indian Wells: nel 2021 vittoria dell'americano e nel 2023 vittoria di Jannik. Vedremo cosa ne verrà fuori. Per quanto visto, Sinner è il favorito d'obbligo. Vedremo se l'Arthur Ashe riuscirà a dare una mano al padrone di casa. Se un finalista infatti mancava da 18 anni, un vincitore manca addirittura da 21: Andy Roddick su Juan Carlos Ferrero nel 2003.
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