Lunga vita a Roger V

La storia spalanca le porte e accoglie fra le sue braccia il nuovo Re del tennis. Se Federer ancora non è riconosciuto il più forte di tutti i tempi, poco ci manca. Roger ha dimostrato di essere il più completo di tutti, su ogni superficie e contro gli avversari più ostici.

Sampras sarà ancora davanti a lui in quanto a Slam vinti (14-11) ma lo svizzero ha dalla sua l'età e una classe da fare invidia. A Wimbledon, Re Roger ha vinto contro Nadal, oltre che un match spettacolare, anche la battaglia dei nervi nell'incontro che per il numero uno al mondo rappresentava l'ennesima prova di appello.

Quinto Wimbledon di fila, come Borg (in tribuna a sancire la sua consacrazione nella finale del centre court), e scettici serviti a dovere. Federer vuole essere il più forte e, per il momento, lo è. Senza ombra di dubbio e senza ulteriori esami.

Gli mancano il Roland Garros e due tra i tornei più importanti sul rosso come Montecarlo e Roma ma, di fronte, c'è quel mostro di Nadal che, piuttosto che farsi battere sulla sua superficie preferita, sputerebbe sangue.

Come sono evidenti i progressi del maiorchino sull'erba, però, anche Federer sembra poter quasi giocare alla pari con lo storico rivale sulla terra battuta. E la vittoria di quest'anno ad Amburgo dice che l'allenamento paga e, se sei Federer, ancora di più.

I suoi numeri sono spaventosi.: 3 Australian Open, 5 Wimbledon e 3 US Open che fanno da cornice a 54 partite vinte consecutivamente sull'erba (record assoluto). Ecco perché Federer ammette: "Sul 5-2 al quinto set mi tremavano già le gambe e quando ho fatto il punto decisivo sono esploso di gioia".

Un'esultanza mai vista per un traguardo incredibile. Ma d'altronde, quando si diventa Re è così. L'emozione è tanta e la commozione fa parte del gioco. Ma indossare la giacca e il pantalone lungo al momento della premiazione non è da tutti. E' da nobili, è da Re. Lunga vita a Re Roger V, quinto erede della dinastia dei Federer.