Wimbledon: Djokovic scherza per un set, ma conquista il 2° turno

Non è stata una passeggiata nonostante un avvio che lasciava presagire una lezione di tennis. Novak Djokovic accede al secondo turno dei Championships, ma come spesso gli accade all’inizio dei grandi tornei, parte con il freno a mano tirato in attesa che avversari e ambizioni facciano crescere il suo livello di partita in partita.

James Ward chiede l’appoggio del suo pubblico, ma per 9 game gli inglesi non possono che restare congelati per il 9-0 (6-0, 3-0) d’apertura a favore del numero 1 del mondo. In quel momento il serbo perde la concentrazione e con un vistoso calo di tensione rimette in partita il 29enne numero 177 del ranking Atp. Per decidere il secondo parziale occorre addirittura un tie-break, ma da campione quale è Djokovic alza l’asticella quel tanto che basta per non correre più rischi.

Il 7-6 (3), 6-4 finale rende merito a James Ward che esce tra gli applausi del suo pubblico senza rimpianti. La morte del suo coach, Darren Tandy, a causa di un tumore lo scorso dicembre, aveva comprensibilmente causato un duro colpo al britannico, crollato sia psicologicamente che fisicamente per una serie d’infortuni. Dallo US Open dello scorso anno, Ward si è ripresentato al Queen's dopo una lunga pausa dal circuito e oggi, nel ricordo di quel terzo turno raggiunto 12 mesi fa sotto la guida Tandy, la sua carriera ha conosciuto un nuovo inizio.

Per Novak Djokovic, al 29esimo successo di fila in uno Slam, la rincorsa alla leggenda continua: sono passati 387 giorni, 55 settimane, 13 mesi e 29 match dal suo ultimo ko in un major (contro Wawrinka al Roland Garros 2015). Il prossimo ostacolo sarà il francese Mannarino.