L’Italia dice addio a Wimbledon: Vinci travolta dalla Vandeweghe

La crisi del tennis italiano prosegue inesorabile in questo 2016. Terzo Slam e stesso verdetto: nessun azzurro tra tabellone maschile e femminile raggiunge gli ottavi di finale nei major. Karin Knapp a Parigi aveva trascinato il Tricolore fino al terzo turno e analogamente Roberta Vinci ha tentato di conquistare la seconda settimana a Wimbledon, senza però riuscirci.

Non c’è stata partita – il punteggio non racconta l’andamento del match - contro la statunitense CoCo Vandeweghe, giocatrice numero 30 del mondo che sull’erba vale, però, tranquillamente le prime 10 (l'anno scorso raggiunse i quarti). È stato il servizio la discriminante: nei turni di battuta della 24enne la tarantina non si è quasi mai opposta alle sue grandinate mentre le variazioni di Robertina erano troppo discontinue e il servizio troppo tenero. Il match è stato una rincorsa continua: la Vinci, a cominciare dal 3-1 iniziale, è sempre stata costretta a inseguire nello score e nel gioco. Troppo schiacciante la differenza a livello di potenza e di peso tra le due giocatrici con una Vandeweghe sempre al comando delle operazioni.

Roberta Vinci, la cui voglia di lottare comunque non manca mai, ci riproverà: svanito il sogno di eguagliare il suo miglior risultato a Wimbledon (gli ottavi sia nel 2012 che nel 2013), la settima tennista del ranking Wta vede all’orizzonte la stagione sul cemento, la sua superficie prediletta. Dal Centrale di Wimbledon ai prossimi palcoscenici, la speranza è vederla sempre protagonista. D’altronde Flushing Meadows, come ben sa Serena Williams, vibra ancora del suo back e delle sue emozioni.