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Wimbledon - Capolinea Pouille: Berdych ferma la corsa del francese e accede alla semi

Simone Eterno

Aggiornato 06/07/2016 alle 19:24 GMT+2

Svuotato e scarico, il tennista francese resta in partita un solo set: la maggiore esperienza di Berdych paga e il ceco accede così alla semifinale contro uno tra Murray e Tsonga. Il punteggio finale dice 7-6(4), 6-3, 6-2.

Tomas Berdych - Wimbledon 2016

Credit Foto AFP

“Capolinea gente”. Una voce nota del giornalismo italiano era solito chiudere così il countdown delle migliori giocate della settimana, ricordandoci con un paio di parole come il meglio fosse ormai finito e avremmo dovuto aspettare la prossima puntata. Riutilizziamo la storica uscita per riadattarla alla storia del francesino Lucas Pouille, capace di prendersi tutte le proprie chance nella strada fino ai quarti di finale di Wimbledon, ma poi costretto ad arrendersi a sé stesso – e all’avversario – sul più bello.
E’ molto semplicemente arrivato scarico mentalmente Pouille; e così incapace di giocare il suo tennis o di proporre un piano tattico credibile per mettere in difficoltà – o quanto meno provarci – il gioco di Berdych. E così facendo la partita è durata un solo set, il primo, dove un particolarmente non brillante Berdych ha avuto qualche difficoltà a entrare in ritmo e sfruttare il break gratis arrivato praticamente subito. Poi, però, il ceco, ha fatto valere l’esperienza accumulata e si è appoggiato benissimo sulla palla di un Pouille che molto ingenuamente continuava ad offrire un tipo di tennis piatto sul quale Berdych attaccava benissimo entrando in comando dello scambio. Da lì in poi, molto semplicemente, la fine dei giochi.
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Lucas Pouille - Wimbledon 2016

Credit Foto Panoramic

Preso il tie-break per 7 punti a 4 e trovato subito il break a inizio secondo, per Berdych è stato tutto fin troppo semplice. Sopra col punteggio, in fiducia e con la netta sensazione di avere davanti un avversario che non potesse fargli male, Berdych ha navigato su un mare liscissimo fino all’approdo in quel porto che coincide con la seconda semifinale di Wimbledon della sua carriera. Nel 2010, un po’ a sorpresa, fu in grado di battere un Djokovic ancora troppo acerbo e si garantì la prima ed unica finale slam della sua carriera.
Venerdì, contro Murray o Tsonga, sarà chiamato a provarci di nuovo. Comunque vada tra lo scozzese e il francese, non partirà da favorito… ma in questo pazzo Wimbledon, sbilanciarsi ulteriormente, resta una pratica azzardata.
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