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Nadal si allena a Maiorca dopo lo spavento per la caviglia: "Io e Federer amiamo ciò che facciamo"

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Aggiornato 21/06/2018 alle 12:45 GMT+2

Il mancino di Manacor prosegue la sua preparazione in vista di Wimbledon: la storta alla caviglia subita nell’allenamento di mercoledì con Jaume Munar non sembra aver lasciato strascichi. In un’intervista al ‘Mundo Deportivo’ lo spagnolo ha svelato anche i suoi rimpianti...

Rafael Nadal final Roland Garros 2018

Credit Foto Getty Images

Un grande spavento, niente di più. Rafa Nadal ha subito una storta alla caviglia nell'allenamento di mercoledì con Jaume Munar ed è rimasto a terra per qualche secondo. Poi si è alzato ed è andato in panchina a sincerarsi meglio delle proprie condizioni. Alla fine il dolore è diminuito col passare dei minuti e il numero due del mondo ha regolarmente ripreso la sessione durata in totale due ore. Domenica è prevista la sua partenza per Londra, nei prossimi giorni (probabilmente venerdì) Rafa parlerà coi media locali per manifestare le sue sensazioni in vista di Wimbledon.
Intanto, al ‘Mundo Deportivo’ lo spagnolo ha svelato qualche retroscena sulla sua carriera:
Sono tra quelli che dicono che non cambierebbe nulla, ma col senno di poi cambierei qualcosa. Avrei preso decisioni diverse, a seconda del tipo dei momenti, ma sono decisioni che a volte devi prendere. Devi prendere rischi e a volte, a livello fisico, si rischia troppo. Ma sono cose che senti di fare in quel momento. Cosa cambierei? Quando ho fatto infiltrazioni al ginocchio nel 2012 a Wimbledon
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Alla fine ho perso con Rosol e ho dovuto fermarmi fino a Viña del Mar 2013. È molto tempo (7 mesi, ndr). Nel 2016 ho fatto infiltrazioni al polso e le ho pagate. Chiaramente lo cambierei, ma sentivo che stavo giocando bene, in grado di vincere il Roland Garros e ho preso quella decisione
Molte volte spingo il mio corpo al limite, ho un po' di usura e sicuramente la pagherò in futuro. Le ginocchia, i piedi, le articolazioni, l'anca... Siamo in uno sport duro e giochiamo su superfici molto aggressive. Ma giocherò fin quando il mio corpo resisterà
Cosa vi spinge a continuare me e Federer? I tempi sono cambiati un po', la gente dura un po' più di prima, apprezziamo lo sport e amiamo ciò che facciamo. Per questo stiamo avendo una carriera lunga
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