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Wimbledon story: 25 giugno, quando Federer perse a sorpresa… E poi non perse più

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 25/06/2019 alle 21:27 GMT+2

Il 25 giugno 2002 Federer, atteso da tutti a Wimbledon dopo l'exploit dell'anno precedente su Sampras, perse da un giovanotto proveniente dalle qualificazioni. Da quel giorno e fino alla finale del 2008 però lo svizzero non perse più, infilando 40 partite e 5 titoli. 17 anni dopo Federer si appresta a giocare il suo 21° Wimbledon. Mario Ancic, 3 anni più giovane di lui, oggi lavora a Wall Street.

Federer Ancic

Credit Foto Getty Images

A oggi, fanno 17 anni. Giusto lo scorso weekend, Roger Federer, toccava in uno dei suoi amati giardini tennistici – quello di Halle – quota numero 102 titoli in carriera. Il decimo successo nel torneo tedesco la cui via principale porta proprio il nome dello svizzero, ci regala l’opportunità però di riportare le lancette indietro nel tempo. A Wimbledon 2002, per la precisione.
Già, perché lo svizzero, in quell’edizione, si presentava con qualcosa in più di dei semplici occhi addosso. Tutti, ma proprio tutti, aspettavano infatti al varco quel ragazzino che l’anno precedente era stato in grado di estromettere agli ottavi di finale il 7 volte campione dei Championships Pete Sampras.
Federer, che a soli 21 anni si presentava già da testa di serie n°7 del tabellone, in bacheca vantava però solo 3 dei 102 titoli di oggi: l’ATP di Milano, vinto nella stagione precedente, e i tornei di Sydney e Amburgo. Un Amburgo – all’epoca ancora nobile Masters, prima della sua decadenza – dove lo svizzero sulla via del successo aveva steso gente del calibro di Kuerten e Marat Safin. Wimbledon 2012 insomma, dopo il match da fenomeno dell’anno precedente, lo accoglieva come testa di serie n°7 del tabellone. Al primo turno, un ragazzotto croato proveniente dalle qualificazioni: il 18enne Mario Ancic.
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Ancic, Federer - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Ancic, all’epoca numero 154 della classifica ATP, si presentò sorprendendo totalmente un Federer incapace di gestire il serve and volley del giovane croato: 6-3, 7-6, 6-2. Il (futuro) fenomeno svizzero tornò incredibilmente a casa. Quella, di fatto, però, fu l’ultima sconfitta prima dell’arrivo di un tale Rafael Nadal.
Dal 2003 alla finale del 2008, infatti, Federer non perse mai più. Una striscia di 40 partite consecutive e 5 titoli nel giardino di Wimbledon che hanno riscritto la storia dei Championship.
Di quel Mario Ancic che 17 anni fa sfiorò l’impresa restano invece aneddoti piuttosto curiosi. Dopo aver battuto Federer nel 2002 ed essersi fermato al turno successivo contro il modesto ceco Jan Vacek, l’anno dopo, Ancic, a Wimbledon fu estromesso al primo turno da un promettente mancino spagnolo ancora diciassettenne: Rafael Nadal. Avrebbe avuto le sue migliori soddisfazioni tennistiche l’anno successivo, quando Ancic arrivò fino alla semifinale del 2004, fermato poi da Andy Roddick.
Mentre Federer avrebbe continuato a vincere titoli su un campo da tennis, la carriera di Ancic, l’ultimo a battere Federer a Wimbledon prima dell’arrivo di Nadal, ha preso tutt’altra direzione. Afflitto da infiniti problemi fisici – tra cui una mononucleosi – Ancic lasciò il tennis nel 2010. Dopo aver completato la facoltà di giurisprudenza a Spalato e aver affidato la propria istruzione alla Columbia University di New York, oggi Ancic lavora a Wall Street: è stato associato di Credit Suisse e attualmente è associato presso la One Equity Partners. Nel mentre, Roger Federer, più anziano del buon Mario di ben 3 anni, ha collezionato da quel 25 giugno 2002 altri 99 titoli. Di cui otto proprio in quel giardino di Wimbledon.
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