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Chi è Jasmine Paolini: l'italiana che ha vinto il WTA 1000 di Dubai a 28 anni ed è entrata nella top 15 del mondo

Stefano Dolci

Aggiornato 25/02/2024 alle 14:22 GMT+1

TENNIS - A 28 anni e dopo una carriera contraddistinta da tenacia e crescita, l'allieva di Renzo Furlan è diventata la 3ª italiana di sempre ad aggiudicarsi un WTA 1000 dopo Flavia Pennetta e Camila Giorgi. La sublimazione di un percorso in cui questa ragazza originaria di Bagni di Lucca è sempre cresciuta, sfatando anche il tabù dell'altezza.

Paolini: "Un sogno vincere un torneo così, sono orgogliosa di me stessa"

"It’s a long way to the top (If you wanna Rock 'n' Roll)" è la prima traccia dell’iconico secondo album degli AC/DC “TNT”, il testo della canzone racconta le peripezie, le frustrazioni e gli ostacoli che una hard rock band deve sopportare sulla strada verso la celebrità e si narra che il titolo derivi da un avvertimento che un manager di un locale di Melbourne esclamava a tutte le giovane band che ingaggiava e faceva suonare nel proprio club. Non sappiamo se Jasmine Paolini dopo il successo in rimonta contro Anna Kalinskaya – che appena un mese fa l’aveva sconfitta nell’ottavo di finale dell’Australian Open – abbia inserito anche questa canzone nella sua personalissima playlist di canzoni per celebrare al meglio il trionfo al Masters 1000 di Dubai, di sicuro come cantano gli AC/DC anche per questa 28enne di Bagni di Lucca la strada per diventare la giocatrice di punta del tennis italiano e una delle migliori 15 del mondo è stata una gincana tutt’altro che agevole fatta di bocconi amari, sconfitte, vittorie, errori, redenzioni.
Una escalation fatta di cuore ed abnegazione che l’ha portata - a cavallo fra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 - a sbocciare come un fiore a primavera, portandola a 28 anni a diventare la terza italiana a trionfare in un Masters 1000 dopo Flavia Pennetta (2014) e Camila Giorgi (2021) e la settima migliore italiana nel ranking ATP.
  • Ranking WTA: Jasmine Paolini, col trionfo a Dubai, diventa la 7^ italiana nella storia del tennis italiano
1. F.Schiavone 4ª al mondo Gennaio 2011
2. S.Errani 5ª al mondoMaggio 2013
3. F.Pennetta6ª al mondoSettembre 2015
4. R.Vinci7ª al mondoMaggio 2016
5. S.Farina11ª al mondoMaggio 2002
6. R.Reggi13ª al mondoAprile 1988
7. J. PAOLINI14ª al mondoDal 26 febbraio 2024

Da Bagni di Lucca alla top 15 del mondo col fido Renzo Furlan al fianco

Nata il 4 gennaio 1996 a Bagni di Lucca da padre italiano (Ugo) e madre con origini ghanesi/polacche (Jacqueline), Jasmine ha iniziato a giocare a tennis instradata dallo zio Adriano, adepto della racchetta, e che le ha fatto crescere la passione per il gioco. Jasmine è portata e a 15 anni entra nel college federale di Tirrenia dove inizia a fare le prime apparizioni in tornei di buon livello e a confrontarsi con quel dannato ‘refrain’ che l’accompagnerà per tutta la vita... “Brava ma troppo bassa” il giudizio perentorio di ogni esperto ad ammonire che con quei 163 cm lì sarebbe stata dura arrivare a certi livelli. Per Jasmine però l’altezza non è mai stato un complesso, un problema, una pecca.
"L’altezza non è un deficit enorme – confessò in un’intervista nel 2018 al giornalista di iltennisitaliano.it e voce di Eurosport, Riccardo Bisti – e nel tour ci sono anche alcune giocatrici non troppo alte. Come ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. L’unica domanda che mi faccio è come servirei se fossi più alta. Forse servirei un po’ meglio... ma magari sarei meno agile”.
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L’esordio fra le big arriva a 19 anni, alla qualificazioni degli Internazionali di Roma, mentre nel 2017 arriva la prima partecipazione alle qualificazioni di uno Slam e la prima chiamata in azzurro per giocare in doppio con Martina Trevisan la sfida alla Slovacchia. In questi anni ha inizio anche la collaborazione con Renzo Furlan, tecnico che all’inizio – per impegni pregressi con la nazionale Serba – lo segue part-time ma che nel corso del tempo è diventato a tutti gli effetti il suo coach a tempo pieno, che l’ha accompagnata in questo percorso fatto di alti e bassi come sulle montagne russe.
"Sono fiera di aver creduto in questo rapporto nonostante alcuni momenti non facili – confidò Jasmine Paolini, un anno fa a Fabio Colangelo, talent del tennis di Eurosport, durante un’intervista per iltennisitaliano.it – Il fatto che lui abbia iniziato a seguirmi in pianta stabile sia negli allenamenti che nei tornei per me ha rappresentato una svolta, poichè siamo riusciti a dare continuità al lavoro”.
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Un'esultanza di Jasmine Paolini nel 2017

Credit Foto LaPresse

Nel 2019, grazie alla finale del torneo ITF di Tokyo, Paolini entra per la prima volta tra le prime 100 giocatrici del mondo mentre nel 2021 a Portorose (Slovenia) battendo in finale la statunitense Alison Riske-Amritraj, conquista il suo primo (e fino all’exploit di ieri, unico) titolo Wta 250. Nel 2022 ad Indian Wells contro Sabalenka (allora n.3 del mondo e oggi bicampionessa dell’Australian Open) arriva la prima vittoria contro una top 10 e l’approdo nelle finali di Cluj – Napoca e Palermo. Con le finali raggiunte ai Wta 125 di Firenze e Makarska nella primavera 2023 entra per la prima volta tra le prime 50 della classifica mondiale mentre il resto è un escalation fragorosa che va dalla finale persa contro Mertens al WTA 250 di Monastir, passa per il raggiungimento della finale di Billie Jean King Cup con l’Italia di Tathiana Garbin e un Australian Open vissuto da protagonista e chiuso con un’eliminazione agli ottavi di finale contro Kalinskaya. L’avversaria contro cui si è presa la più dolce delle rivincite e un trofeo che è l’ennesimo manifesto di come l’altezza non conti quando i tuoi sogni e il tuo cuore sono grandi come un distretto.
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