America's Cup 2027, American Magic e Athena Racing accusano Team New Zealand: "Manca trasparenza nelle decisioni"
Pubblicato 22/05/2025 alle 20:21 GMT+2
AMERICA'S CUP 2027 - L'assegnazione del più importante evento velico del mondo a Napoli e il comportamento del Defender Team New Zealand, accusato di mancata trasparenza nel redigere un protocollo sportivo equo, ha portato Athena Racing e American Mag a pubblicare due note stampa che accussano i neozelandesi e li invitano a cambiare velocemente atteggiamento.
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Video credit: Eurosport
Mancano oltre due anni ma la strada che ci porterà all'America's Cup 2027, recentemente assegnata all'Italia (per la prima volta nella storia) e più precisamente a Napoli, è già ricca di polemiche coinvolgenti il Team Defender New Zealand, Athena Racing che è il Challenger of Record per la 38ᵅ America's Cup e American Magic.
Partiamo da Athena Racing che, attraverso un comunicato ufficiale, si è detta "preoccupata per la persistente mancanza di trasparenza in merito al recente annuncio della città ospitante della Coppa nel 2027 e per le conseguenze che un comportamento del genere potrebbe avere sulla negoziazione di un protocollo sportivo equo", base di ogni America's Cup. Gli inglesi hanno aggiunto di come "siano ormai sette mesi che siamo impegnati nelle trattative per redigere un protocollo con Team New Zealand, a nome di tutti gli sfidanti, con l'obiettivo chiaro di offrire un contesto sportivo equo e una manifestazione commercialmente sostenibile per tutte le realtà coinvolte nell'evento". Athena Racing ha chiuso la sua nota stampa ammettendo che: "Nonostante i recenti progressi permangono ostacoli significativi per raggiungere gli obiettivi prefissati".
Anche America Magic, sempre attraverso una nota stampa ufficiale, ha accusato New Zealand di mancanza di trasparenza: "Mentre guardiamo avanti alla 38esima America's Cup, ci troviamo a un bivio e sentiamo il bisogno di fornire un aggiornamento ai nostri compagni di squadra, partner, donatori e sostenitori. Nonostante i massimi sforzi degli sfidanti, guidati dal Challenger of Record, per negoziare in buona fede, il Defender non si è mostrato disposto a impegnarsi per la trasparenza e la cooperazione necessarie a garantire un Protocollo equo". Da queste parole si evince già un attacco frontale degli statunitensi che chiudono il testo con un'esortazione che sa molto di ultimatum: "Esortiamo il Defender, in qualità di Trustee, a collaborare in buona fede con il Challenger of Record per ripristinare gli elementi di competizione leale, trasparenza e rispetto per tutti i velisti, a livello globale, che sono in definitiva i beneficiari di questo impegno consolidato nel tempo".
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