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24 Ore di Le Mans, storia e curiosità: dagli esordi ai record di Tom Kristensen

Fabio Psoroulas

Aggiornato 16/06/2017 alle 10:27 GMT+2

E' quasi tutto pronto per l'edizione 2017 della 24 Ore di Le Mans, una delle corse più famose del mondo che catalizza l'attenzione di milioni di appassionati. Ripercorriamo la storia di questa gara arrivata alla 95ma edizione: dagli esordi, ai cambiamenti, sino agli ultimi anni. Tanti i protagonisti della 24 Ore, uno su tutti "Mr Le Mans" Tom Kristensen, capace di trionfare ben 9 volte.

Nel weekend prenderà il via l'85ma edizione della 24 Ore di Le Mans. Una gara della durata di un solo giorno, che per molti però vale una carriera. E' forse la corsa più importante del mondo del motorsport, uno dei trionfi più ambiti per ogni pilota. C'è chi l'ha vinta per ben 9 volte, c'è chi l'ha persa addirittura all'ultimo giro dopo essere stato in testa per ore e ore. Vince chi percorre più giri nell'arco di 24 ore e, soprattutto, riesce a portare la vettura sotto la bandiera a scacchi. Ci sono diverse categorie in pista che gareggiano tutte insieme, naturalmente con classifiche separate.
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Dietro le quinte della 24 Ore di Le Mans: come vivono i piloti nel weekend di corsa

Velocità, talento, costanza, forma fisica, lucidità mentale, anche un po' di fortuna. Sono tante le caratteristiche che deve avere un team vincente alla Le Mans, una squadra composta da tre piloti in grado di guidare al meglio una vettura per un giorno, senza commettere sbavature, e poi sperare che il mezzo regga al 100%. Ci sono edizioni che sono state dominate da vetture e piloti lettaralmente più forti della concorrenza, altre corse dove ha vinto chi non ha sbagliato, badando a fare la formichina senza fare errori e con l'unico scopo di portare la macchina sotto la bandiera a scacchi. Ma ripercorriamo un po' di storia di questa gara, cercando di capire le ragioni che l'anno trasformata in mito.

Dal 1923 ai trionfi di casa Ferrari

Da sempre la gara si disputa sul celebre Circuit de la Sarthe nei pressi di Le Mans ed è organizzata dall'’Automobile Club de l’Ouest, la più grande manifestazione associazione motoristica francese. Parte della pista è quella usata anche dalle MotoGP, poi c'è tutto un altro tratto del circuito semipermanente che lo porta alla lunghezza attuale di oltre 13 km. Si corre qui addirittura dal 1923: La prima edizione della 24 Ore Le Mans risale al 26 e 27 maggio e fu vinta da André Lagache e da René Léonard con la vettura Chenard & Walker Sport. A quel tempo il circuito misurava ben 17 km, il team vincitore percorse 128 giri alla media di 92 km/h, distanziando il secondo classificato di 4 tornate (circa 69 km). Gli anni successivi furono un enorme dominio prima di Bentley e poi di Alfa Romeo, fino al crollo: l'edizione del 1936 venne cancellata per motivi economici, mentre la seconda guerra mondiale pose fine alla Le Mans per diversi anni.
Dal 1949 invece è appuntamento fisso del mese di giugno, con le Ferrari grandi protagoniste di quegli anni. Con la nascita del Campionato del mondo sport-prototipi nel 1952, erano tantissimi i grandi campioni che si alternavano tra F1 e gare di durata, tra cui proprio la Le Mans: Phil Hill, Juan Manuel Fangio, Stirling Moss e Mike Hawthorn, furono alcuni dei nomi eccellenti che parteciparono e vinsero in quegli anni.

Il disastro del 1955

Di incidenti e tragedie alla Le Mans ce ne sono state a bizzeffe, quello più famoso è sicuramente quello del 1955: la Mercedes-Benz 300 SLR di Pierre Levegh fini tra la folla dopo un contatto con Lance Macklin. Una catastrofe totale: Levegh e ben 83 persone morirono, altre 120 rimasero ferite. Dopo quell'episodio Mercedes decise di ritirarsi dalle corse sino al 1987. La Svizzera decise addirittura di non ospitare più eventi motoristici e il divieto è ancora oggi in vigore.

La "partenza Le Mans" e la protesta di Ickx

Nonostante i morti, il carrozzone della 24 Ore non si è mai fermato. Fino al 1969 era tradizione iniziare la gara attraversando la strada: tutti i piloti parcheggiavano la propria vettura da una parte e si posizionavano dall'altro lato della pista. Quando erano le ore 15 di corsa attraversavano la strada, salivano in macchina e partivano. Dal 1970, per questioni di sicurezza, questa pratica fu eliminata, dato che i drivers correvano senza allacciarsi le cinture per non perdere tempo. Famosa la scenetta del 1969 di Jacky Ickx: il pilota protestò platealmente mostrando i rischi di questa partenza camminando lentamente in pista, per poi entrare nella sua auto e allacciarsi correttamente le cinture di sicurezza. Questo ritardo comunque non gli impedì di trionfare.

Porsche e i tre piloti per team

Fino al 1969 erano solo due piloti ad alterarsi per 24 ore, dal 1970 fu introdotto il terzo pilota e tutt'ora è ancora così. All'inizio del decennio successivo invece ci fu il trionfo di Porsche, il primo di una lunga serie: la casa tedesca ha il record di successi della Le Mans, ben 18. Una di queste, precisamente quella del 1997, fu vinta con al volante Mr. Le Mans Tom Kristensen

Sua Maestà Tom Kristensen

Ci sono piloti che, in determinate categorie, risultati alla mano sono semplicemente inarrivabili. Dei campioni assoluti, driver che hanno passato la loro carriera a mietere record su record. Se Michael Schumacher è il Dio delle ruote scoperte, se Sebastien Loeb è il fenomeno dei Rally, il più forte di sempre della Le Mans è sicuramente Tom Kristensen.
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Tom Kristensen

Credit Foto From Official Website

Danese nato ad Hobro ormai quasi 50 anni fa, detiene la maggior parte dei record di questa corsa. Ne ha vinte ben nove, ripeto nove, di cui sei di fila. Il secondo che ne ha vinte di pù è Jacky Ickx che ne ha portate a casa ben 3 in meno. Numeri pazzeschi di un fenomeno di questa disciplina, alfiere per eccellenza di casa Audi.
Da giovane, dopo aver vinto il campionato nordico di Kart nel 1985, entra nel giro che conta trionfando nella Formula 3 tedesca nel 91', per poi vincere quella giapponese 2 anni dopo. Continua a fare da spola tra campionati tedeschi e giapponesi, fino alla grande occasione nel 1997, e la situazione è veramente paradossale: partecipa alla 24 ore con la Porsche WSC 95 del team Tom Walkinshaw Racing in sostituzione di Davy Jones, infortunatosi qualche giorno prima dopo un incidente in Indy. Da fortunato a trionfatore, insieme a Stefan Johansson e il nostro Michele Alboreto.
E' solo l'antipasto, prima dell'apoteosi insieme ad Audi: dal 2000 al 2005 non sbaglia un colpo, vincendo tutte e sei le Le Mans consecutivamente (record). Insieme ad Emanuele Pirro, ma soprattutto all'amico Dindo Capello, Kristensen stabilisce record su record, trionfando per l'ultima volta nel 2013, dove vince anche il quasi neonato mondiale WEC. Sono ben sette i successi con la casa dei Quattro Anelli, gli altri due sono con Porsche e con Bentley, tutti marchi naturalmente facenti parte del Gruppo Volkswagen. A fine 2014 decide di chiudere la carriera, dopo aver vinto qualcosa come 58 gare ed essere salito sul podio ben 145 volte su 349 corse disputate in carriera.
COMPETIZIONENUMERO DI SUCCESSI
24 Ore di Le Mans9
12 Ore di Sebring6
American Le Mans Series2
Mondiale WEC1
Petit Le Mans1
Mondiale Formula 3 Tedesca1
Mondiale Formula 3 Giapponese1

Gli ultimi anni e la "tragedia" sportiva di Toyota

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"No power": ecco come si è spento il sogno della Toyota

Nelle ultime stagioni ci sono stati tantissimi cambiamenti regolamentari che hanno portato molte case ad abbandonare la competizione per colpa dell'enorme budget richiesto. L'ultima ad andarsene è stata proprio Audi, che ha pagato a caro prezzo lo scandalo Dieselgate. Impossibile non citare quello che è successo l'anno scorso, con la Toyota TS050 Hybrid di Nakajima saldamente in testa quando, all'ultimo giro, il motore si ammutolisce del tutto, regalando un sorprendente successo alla Porsche di Dumas-Lieb e Jani. Quest'anno la squadra giapponese parte con i favori del pronostico: Toyota non ha mai vinto la Le Mans, vedremo se riusciranno a sfatare questo incredibile Tabù.
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