La verità di Filippo Tortu sul caso Jacobs: "Io e Marcell ci siamo chiariti, non sapevo nulla dello spionaggio"

ATLETICA LEGGERA - La verità di Filippo Tortu sul caso spionaggio che coinvolge, come potenziale vittima, Marcell Jacobs e per cui suo fratello (Giacomo Tortu) è indagato. "Io e Marcell ci siamo chiariti ed è tutto ok, anche se in futuro ci sarà chi dirà che ci sono attriti e il nostro rapporto si è incrinato. Non sapevo nulla di quanto successo, è un periodo delicato ma sono sereno e tranquillo".

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"Come ho già detto, di questa vicenda non so nulla". Nell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Filippo Tortu ribadisce la sua totale estraneità al caso di presunto "spionaggio" per cui è indagato suo fratello, Giacomo Tortu, e di cui sarebbe stato vittima Marcell Jacobs. "È un periodo delicato, che però sto gestendo con tranquillità. Sono sereno". Tortu non ha idea di come si evolverà e concluderà questa spinosa vicenda, ma intanto ribadisce ciò che per lui era fondamentale: "Ciò che più mi premeva era riuscire a parlare con Marcell. Mi ha detto cose che mi hanno fatto tanto piacere".
"Per me questo era molto importante. Quello che dicono gli altri non mi interessa". Il campione olimpico della 4x100 a Tokyo 2020 mette già le mani avanti e avvisa tutti, in merito al suo futuro e a quello della velocità italiana maschile, specie per la staffetta: "So che se le cose con la 4x100 non dovessero andare bene, qualcuno dirà che la colpa è attribuibile ad attriti emersi tra Jacobs e il sottoscritto, a un rapporto che si è incrinato. Non ci sarebbe nulla di più falso: il nostro rapporto, come ho detto, è più che buono". Un rapporto d'amicizia iniziato nel 2018 e che dura ormai da diversi anni.
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"La rivalità, come la nostra amicizia, è cominciata nel 2018, quando abbiamo iniziato a sfidarci, e non c'è nulla di più normale nello sport, anche se molti in passato hanno cercato di creare una narrazione lontana dalla realtà. Non mi stupirebbe se qualcuno continuasse a farlo". Tortu ammette anche l'inutilità di un confronto con suo fratello, in merito a questa spinosa vicenda: "È mio fratello, non c'è bisogno. E non voglio caricarlo di ulteriori pressioni".
Poi la chiosa sulla delusione dei 200 metri ai Giochi di Parigi 2024, con l'eliminazione in semifinale: "Come se fosse benzina sul fuoco, se la dimenticassi dovrei smettere di fare atletica. E ancora di più continuo a non digerire l'argento europeo (di Roma 2024, ndr) sui 200. Quei risultati mi danno ulteriore carica: punto ai 200, ma è facile che torni a frequentare anche i 100". Attesa allora per il primo raduno delle staffette, in programma il 30 marzo prossimo a Roma.
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