Shanghai, nei 100 m tra Coleman e Kerley vince Simbine, Duplantis vince senza record, nel lungo quinto Furlani

La Diamond League si sposta a Shanghai, dopo la prima tappa di Xiamen, e nella seconda puntata cinese i protagonisti sono più o meno gli stessi.

I 100 m maschili come al solito sono evento di spicco, con la rivincita dopo una settimana tra Fred Kerley e Christian Coleman, reduce dal successo di sabato scorso. Tra i due litiganti il terzo gode: Coleman parte meglio e resta davanti fino agli 80 m, Kerley pian piano perde e Akani Simbine innesta il turbo: vince lui in 10.01, davanti a Coleman (10.04) e Kerley (10.11).

La prima gara ad aprire la sessione di gare valide per il circuito è però il salto in lungo femminile e si decide tutto già al primo dei sei salti: Marthe Koala, subito, centra la misura che le darà la vittoria con 6.68 m. Dietro di lei anche Milica Gardasevic trova immediatamente la sua misura migliore, 6.52, ma non le basterà per il secondo posto e sarà terza: al secondo turno di salti, dopo un nullo, Quanesha Burks salta un buon 6.59 che le basta a tenere le altre a distanza. Sfiora il podio la padrona di casa Shiqi Xiong con 6.51.

Nella gara di getto del peso femminile non c'è storia: Chase Jackson, dopo aver lanciato un primo 19.04, al secondo turno si migliora di un quasi metro e con 20.03 m va a vincere una gara senza storia. È l'unica infatti a lanciare oltre i 20 m, alle sue spalle il 19.86 di Sarah Mitton e il 19.83 di Jiayuan Song.

Non ci sono grandi emozioni nei 400 m femminili e nei 3000 siepi. Nel giro di pista vince Marileidy Paulino in 50.89 davanti a Diggs e Williams, mentre nelle siepi si impone nettamente sempre lei, Beatrice Chepkoech con il tempo di 9:07.36.

Gara controversa nei 100 ostacoli femminili, chiusasi dopo uno psicodramma. Al primo start è falsa partenza per Tobi Amusan, che contesta la decisione dei giudici, si infuria perché nessuno parla inglese e chiede di poter comunque gareggiare. Corre sub iudice e incredibilmente vince, ma come previsto viene squalificata e quindi la vittoria va a Jasmine Camacho-Quinn, che corre un non esaltante 12.63 davanti a Charlton e Williams.

Dopo il record del mondo stabilito a Xiamen saltando a 6.24 m, Armand Duplantis vince anche stavolta la gara di salto con l'asta, stabilendo il record del meeting, ma non un nuovo primato mondiale. Lo svedese salta in scioltezza 6.62, 6.82 e 6.92 e resta solo: Broeders e Kendricks escono infatti con tre errori a questa misura. Mondo allora prosegue con i 6 m per superare il record precedente del meeting di Renaud Lavillenie, che aveva eguagliato, e di nuovo va via liscio. Poi l'impennata direttamente a 6.25 per tentare il nuovo record mondiale, ma commette tre errori e quindi ci dovrà riprovare la prossima volta.

Anche questa volta il campione olimpico ex aequo in carica del salto in alto Mutaz Barshim non riesce a vincere. Questa volta arriva secondo, fermandosi a 2.29, superato dal neozelandese Hamish Kerr. Mentre Gianmarco Tamberi si sta allenando in Turchia, le gare del suo amico qatariota per ora non stanno andando al meglio: aveva infatti commesso due errori a 2.31 e aveva tentato l'ultimo salto a 2.33, ma non va. Kerr invece aveva preso il 2.31 al secondo tentativo. Terzo Vernon Turner, a 2.27.

Non accede ai final three Mattia Furlani, che si piazza al quinto posto con la misura di 7.88 m ottenuta al quarto di cinque salti. Gara regolarissima per lui, questa la sequenza delle misure saltate: 7.77, 7.76, 7.80, 7.88, 7.80. Vince Marquis Dendy, con 8.05, davanti a Wang (8.04) e Shi (7.99).

Si disputano anche altre gare nel frattempo. Nel giavellotto femminile trionfa Haruka Kitaguci, che trova la misura vincente all'ultimo lancio, con 62.97 m. Gli 800 m maschili vedono la vittoria di Slimane Moula in 1:44.55 e con un finale serrato con Kinyamal. Nei 200 m femminili successo di Daryll Neita, che chiude con il tempo di 22.62. Nei 500 m uomini successo de favorito Selemon Barega, che corre la distanza in 12:55.68. La giornata si chiude con i 110 ostacoli e la vittoria in 13.12 di Daniel Roberts.