Olimpiadi Atletica Chi è Massimo Stano, il ragazzo d'oro della marcia azzurra a Tokyo 2020
DaEurosport
Aggiornato 05/08/2021 alle 14:33 GMT+2
TOKYO 2020 - Conosciamo meglio il Massimo oltre la marcia; il ragazzo barese è quello che si definirebbe oggi un "family man" legatissimo alla sua famiglia da cui si era congedato per cercare fortuna in terra giapponese.
Massimo Stano era l’atleta di punta della nostra squadra di marciatori per la 20 km olimpica, ma non era certo accreditato per la vittoria, nemmeno per il podio. La sua era una missione se non impossibile, proibitiva; qualche problema fisico di troppo nel percorso di preparazione a Tokyo, una condizione mai ottimale negli ultimi due anni, dove a ben guardare il vero Massimo Stano non si era mai visto.
Mondiale 2019, conto aperto
Era ancora vivo il ricordo dei Mondiali 2019 in Qatar, vivissimo. Il nostro Stano, reduce da quarto posto ai piedi del podio degli Europei di Berlino dell’anno precedente, venne squalificato dai giudici mentre si trovava in piena corsa per una medaglia. Uno stop and go fatale per le ambizioni di medaglia da cui scaturì conseguente anonimo (ma bugiardo per quanto si era visto in strada) 14esimo posto nell’ultima grande competizione internazionale pre Olimpiadi. Un’onta lavata questa mattina sul circuito di Sapporo Odori Park, con gli interessi.
Puglia in capo al mondo
Originario di Palo del Colle, Massimo Stano è cresciuto sportivamente a Molfetta con l'Aden Exprivia, macinando chilometri sulla pista d'atletica dello stadio Paolo Poli e raccogliendo le prime soddisfazioni personali da tesserato dalla società d'atletica leggere molfettese. Nel 2013 fu l’argento nell’Europeo Under 23 a lanciarlo verso l’atletica dei grandi: il resto è storia, con una Puglia sempre più protagonista ai Giochi Olimpici.
Family man "giapponese"
Il ragazzo barese - al di fuori della marcia - è quello che si definirebbe oggi un family man, legatissimo alla sua famiglia da cui si era congedato per cercare fortuna in terra giapponese. La moglie Fatima - per amore della quale Massimo si è convertito all'Islam - e la piccola Sophie, avuta proprio quest’anno, gli hanno regalato armonia e tranquillità lontano dai circuiti. Qualcuno si sarà chiesto la ragione degli ideogrammi giapponesi a campeggiare sul tricolore sfoggiato da Massimo dopo il trionfo olimpico: ebbene, il nostro campione è appassionato di cultura giapponese tout court, sta studiando la lingua e adora i videogiochi. E a Tokyo è salito sul gradino più alto del podio, tra due marciatori giapponesi... Se questo non è un segno del destino!
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