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Sassari batte Brescia e ritrova Milano in finale

Daniele Fantini

Aggiornato 18/02/2017 alle 23:22 GMT+1

La Dinamo spegne la favola della Leonessa al termine di una semifinale durissima e splendida: Sassari si impone 77-70 e va in finale per la terza volta negli ultimi quattro anni, ritrovando Milano, come nel 2015. Rok Stipcevic (13 punti) segna le due triple decisive per il Banco, mentre per Brescia non bastano i 20 di Marcus Landry.

Sassari-Brescia

Credit Foto LaPresse

Dinamo Sassari-Leonessa Brescia 77-70 (22-15, 33-39; 60-55)

Rimini, Polo fieristico - Se quella tripla di Luca Vitali sul -1 (68-67) fosse entrata, forse saremmo qui a scrivere un altro finale. Eppure, quello era il suo tiro, preso con tre metri di spazio su un cambio difensivo sbagliato sugli sviluppi di un pick'n'roll alto: però, come spesso accade, avere troppo tempo per pensare può anche rivelarsi controproducente. Dall'altra parte, invece, Rok Stipcevic segue l'istinto quando spara quella bomba dal palleggio sulla faccia di Bushati per il +4 (71-67) e quando, a 7" dalla sirena, infila il pugnale del 75-70 facendosi trovare con piedi e mani a posto sullo scarico puntuale di Lacey, ben contenuto in 1vs1 da Michele Vitali.
La Dinamo apre la porta delle finali di Coppa Italia per la terza volta negli ultimi quattro anni, dove ritroverà, come nel 2015, l'Olimpia Milano: in quell'occasione, Sassari fece il bis dopo il primo storico trofeo della stagione precedente, lanciandosi verso quello che fu poi un indimenticato e indimenticabile Triplete, con Supercoppa e scudetto. Certo, era un'altra squadra, con un altro allenatore e, soprattutto, con un altro sistema di gioco, ma la rivalità tra i due club in questo particolare momento storico renderà la partita una bolgia sicura.
La sfida contro Brescia è un tira-e-molla continuo, giocato con grande intensità in campo e interessanti risvolti tattici dalle panchine. La Leonessa, con un roster molto corto e mancanze nel reparto lunghi, schiera 35' di 3-2 nel tentativo di togliere a Sassari punti di riferimento sul perimetro e nascondere le difficoltà in vernice con gli aiuti delle ali (lodevoli i sacrifici di Michele Vitali e David Moss, utilizzato a lungo da 4 tattico nonostante i problemi di falli già sofferti nel primo quarto). Brescia ha bisogno di qualche minuto per rodare i meccanismi difensivi (22-15 Sassari nel primo quarto), ma il secondo quintetto dà ottime risposte a coach Diana, togliendo tutti i punti di riferimento offensivi avversari: ne esce un controparziale di 24-11 orchestrato da un Luca Vitali come sempre ottimo in regia e dai lampi dal fratello Michele e di Moore.
Nella ripresa, la manovra offensiva sassarese migliora, con Savanovic a sfruttare i mismatch in post-up contro il ventre molle della 3-2, Trevor Lacey a impazzare come un torello scatenato (15 alla fine, top-scorer dei suoi), e Gani Lawal impreciso e sprecone (4 perse) ma estremamente reattivo sotto canestro per smanacciare rimbalzi e palle sporche. Si va di parziale in parziale, con un sontuoso Marcus Landry (20 punti) a rispondere alla Dinamo per tenere la partita in equilibrio, fino a quando a Moss non viene fischiato un quinto fallo dubbio. Brescia perde il suo collante difensivo e la calma per gestire le azioni importanti: Landry finisce sulle ginocchia, Michele Vitali e Moore lasciano punti importanti in lunetta, Burns sbaglia un floater forzato nel traffico a centroarea, e dall'altra parte Stipcevic non ha pietà. Due bombe e partita chiusa.

Il tabellino

Sassari: Bell 10, Lacey 15, Devecchi 8, Sacchetti 3, Lydeka 6; D'Ercole 0, Savanovic 12, Stipcevic 13, Lawal 10. N.e.: Monaldi, Ebeling. All.: Pasquini.
Brescia: Moore 16, Berggren 4, Vitali L. 7, Landry 20, Moss 8; Burns 2, Vitali M. 8, Bushati 5. N.e.: Nyonse, Bolis. All.: Diana.
Daniele Fantini
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