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Basket, Eurolega: Milano va in black-out: l'Alba Berlino passa al Forum 80-74 in overtime

Daniele Fantini

Aggiornato 14/10/2022 alle 23:19 GMT+2

BASKET, EUROLEGA - L'EA7 Emporio Armani Milano debutta al Forum cadendo contro l'Alba Berlino per 80-74 in overtime e scivola a 1-1 in classifica. L'Olimpia paga il pessimo approccio alla partita, costato anche uno svantaggio di 17 punti nel secondo periodo. Melli sbaglia sulla sirena il tiro della vittoria nei regolamentari, poi nel supplementare l'Alba punisce in volata con Tamir Blatt.

Billy Baron fermato da Jaleen Smith, EA7 Emporio Armani Milano-Alba Berlino, Eurolega 2022-23

Credit Foto Getty Images

MEDIOLANUM FORUM DI ASSAGO (MI) - Nik Melli scaglia sulla sirena il tiro per vincere. È una tripla dall'angolo, con spazio, ben costruita nonostante un'azione condotta in affanno, con il cronometro che scivola verso lo zero. Il ferro la respinge. Poco dopo, avvicinandosi di un paio di metri, segna quello del primo vantaggio biancorosso della serata, nella prima azione dell'overtime. Ma quel +2 si rivela effimero come il battito d'ali di una libellula. Milano alza bandiera bianca all'esordio in casa, colpevole di un approccio molle e deconcentrato alla partita, e ancora lontana dall'aver trovato chimica e gerarchie nel nuovo gruppo. Il primo quarto da 26 punti subiti e 14 di scarto è uno spettacolo di dubbio gusto, contrario a ogni principio costruito nell'era Messina. E il -17 su cui l'Olimpia sprofonda alla metà del secondo periodo, sballottata da un avversario che trova ritmo, fiducia e gusto nel giocare, è un deficit troppo grande da poter essere ricucito a questo livello. Anche in casa. Anche contro un avversario abbordabile sulla carta.
Il corsivo è d'obbligo. Perché dopo i 100 punti rifilati al Partizan nel debutto della scorsa settimana, l'Alba si conferma squadra compatta, ben organizzata e divertente. Anche senza un grande leader e veterano come Maodo Lo e il bombardiere di razza Marcus Eriksson. Il team tedesco gioca un basket collettivo, corale, rapido nel punire ogni minima disattenzione in transizione e astuto nel trovare varchi in area in situazioni di slip da pick'n'roll. Il verniciato dell'Olimpia è stranamente penetrabile (21/38 da due, 12 rimbalzi offensivi concessi), i rientri difensivi lenti e distratti. La muraglia biancorossa, anche con Melli e Hines, si vede soltanto a sprazzi nei due quarti pari, dove Milano concede soltanto 22 punti complessivi. Meccanismi e alchimie sono ancora molto lontani da quelli semi-perfetti delle ultime due stagioni.
La regia è ombrosa. Kevin Pangos resuscita a cavallo dei due periodi finali dopo un primo tempo orribile, infiammandosi con azioni personali dal palleggio (16 punti, ma 6/16 al tiro). La sua mitragliata di triple permette all'Olimpia di artigliare l'overtime in volata, ma non mette in ritmo la squadra. E il rientro di Naz Mitrou-Long non dà particolari garanzie, essendo l'ex-Brescia un giocatore con mindset da realizzatore più che costruttore. E alla regia stentata fa eco la mancanza di un vero leader. O più d'uno. Sergio Rodriguez avrebbe preso in mano squadra e partita. Ma, in questo momento, una figura chachista manca come l'ossigeno. Non lo è stato Nik Melli, in una serata in calo rispetto all'ottimo esordio di Lione. Non lo è stato Shavon Shields, produttivo a sprazzi (15 punti, 6 rimbalzi, 5 assist ma anche 6/17 dal campo e l'impressione di dover ancora recuperare ritmo dopo lo stop per l'infortunio alla caviglia). Non lo è stato Devon Hall (3 punti in 33 minuti con 1/7 al tiro), apparso ancora alla ricerca del suo nuovo posto in squadra. E l'assenza prolungata di Gigi Datome, figura-chiave nello spogliatoio, non aiuta.
I "nuovi" sembrano spaesati. E stranamente indietro nella metacampo difensiva, nonostante provengano tutti da grandi sistemi affermati. DeShaun Thomas è, al momento, una figura incomprensibile. Brandon Davies ha il merito di bersagliare con qualche piazzato dalla media per stanare i centimetri di Christ Koumadje, ma fatica sul piano tattico e nella protezione del verniciato. Johannes Voigtmann (5+9 rimbalzi) paga la scarsa velocità/reattività di piedi. Billy Baron, protagonista a Lione, non trova ancora la miccia per essere innescato con continuità. Non spiace, invece, Stefano Tonut. Otto minuti di quantità nel secondo periodo, cinque punti, buona attenzione difensiva, fisicità e sensazione di essere inserito nella partita. Purtroppo, resteranno gli unici della serata.
L'overtime è lo specchio della partita, riassunto in una manciata di minuti. Dopo aver operato il sorpasso rincorso a lungo, l'Olimpia si ferma per oltre tre giri di lancette. Un tempo lunghissimo, con squadre che assumono le sembianze di pugili contati in piedi. Caracollano, sbandano, perdono le fila della partita e della costruzione di gioco. L'Alba vince la volata tra cavalli spompi pescando un'invenzione di Tamir Blatt, che segna dal palleggio la tripla vincente. Milano sbaglia due volte con Shields e non ha la reattività per controllare il rimbalzo offensivo. Berlino è corsara. L'Italia si consola con Gabriele Procida. 8 punti, due triple, e la sensazione di appartenere sempre più a questo livello di pallacanestro.
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I giocatori dell'Alba Berlino festeggiano durante la partita vinta contro l'EA7 Emporio Armani Milano, Eurolega 2022-23

Credit Foto Getty Images

Milano tornerà in campo domenica pomeriggio, ospitando la Happy Casa Brindisi per il terzo turno di campionato (diretta TV su Eurosport 2 e discovery+), prima di affrontare il primo doppio turno di Eurolega: martedì sera volerà in Serbia per sfidare il Partizan Belgrado degli ex Zach LeDay e Kevin Punter, mentre giovedì sarà a Monaco di Baviera contro il Bayern di coach Andrea Trinchieri.

EA7 Emporio Armani Milano-Alba Berlino 74-80 OT

  • Milano: Melli 6, Pangos 16, Hall 3, Shields 15, Hines 10; Tonut 5, Davies 6, Thomas, Baron 8, Voigtmann 5. N.e.: Ricci, Biligha. All.: Messina.
  • Alba: Smith 13, Olinde 9, Sikma 6, Blatt 10, Koumadje 6; Procida 8, Wetzell 10, Mattisseck, Schneider 5, Thiemann 6, Zoosman 4. N.e.: Delow. All.: Gonzalez.
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