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Sergio Llull fredda l'Olympiacos a 3" dalla sirena! Il Real Madrid vince 79-78 ed è campione d'Europa

Daniele Fantini

Aggiornato 21/05/2023 alle 21:45 GMT+2

BASKET, EUROLEGA - Il Real Madrid si laurea campione 2022-23 grazie alla vittoria in finale sull'Olympiacos Pireo per 79-78. Decide un canestro meraviglioso di Sergio Llull a 3" dalla sirena. I blancos mettono in bacheca l'undicesima coppa della loro storia. Ancora una volta, decisivo l'apporto dalla panchina di Sergio Rodriguez, autore di 15 punti e 9 assist.

Sergio Llull segna il canestro decisivo contro Moustapha Fall nella finale di Eurolega 2022-23 tra Real Madrid e Olympiacos Pireo

Credit Foto Getty Images

C'è una linea netta che separa i grandi campioni da tutto il resto. Una linea che, durante la regular-season, può anche essere sottile, sbiadita o confusa. Ma che, nei possessi che decidono una stagione, si allarga senza limite, scavando un canyon invalicabile. Sergio Llull, scongelato soltanto nelle fasi conclusive del secondo periodo, non segna un solo canestro per tutta la partita. Ma il pallone della vittoria finisce tra le sue mani. Gli anni, ormai, sono 35 abbondanti. Il primo passo lontano parente di quello elettrico di un tempo. Ma cervello, tecnica, classe e personalità sono uniche sull'intero panorama europeo. E basta un attimo perché metta in azione il suo movimento preferito. Un arresto e tiro dal palleggio dal mid-range. Anche in faccia ai 218 centimetri di Moustapha Fall. Quella palla ha una parabola già scritta. Per finire dentro la retina.
La giocata di Llull firma il sorpasso a 3" dalla sirena. Un sorpasso che, fino a una manciata di azioni prima, sembrava un puro miraggio. Con la panchina dell'Olympiacos già pronta a festeggiare una vittoria ormai scritta. I Reds avranno la possibilità di rispondere. Mettendo a loro volta il pallone tra le mani del loro grande veterano, Kostas Sloukas. L'azione costruita è analoga a quella di Llull. Ma l'esito è diverso. E il ferro della Zalgirio Arena consegna al Real Madrid l'undicesima coppa della storia. La squadra che sembrava sull'orlo del collasso dopo lo 0-2 con il Partizan, concretizza uno dei miracoli sportivi più memorabili dell'Eurolega moderna.
Sergio Llull è il match-winner. La leggenda che resterà negli annali e nelle cineteche. Ma quell'azione non sarebbe stata possibile senza il lavoro staordinario di Sergio Rodriguez. Dopo aver deciso la semifinale contro il Barcellona, il Chacho reindossa le vesti dell'eroe rinascimentale salvando il Real Madrid nei due grossi momenti di panico vissuti nelle fasi conclusive dei quarti dispari. Chus Mateo gli chiede uno sforzo superiore al previsto (28:13 di azione). Anche a costo di qualche omissione difensiva di troppo. Ma la qualità di ciò che inventa e costruisce sull'altro lato del campo è talmente alta da permettergli di ricevere perdoni incondizionati. Con 15 punti e 9 assist, Rodriguez sgretola lentamente la difesa dell'Olympiacos, regalando continue perle di lettura sul pick'n'roll centrale. Il Chacho mette in ritmo tutti. Dai tiratori a Walter Tavares, servito con costanza sui roll. E sceglie alla perfezione i momenti in cui agire in solitaria. La tripla del -1 a 46" dalla sirena è l'immagine perfetta. Coach Bartzokas sguinzaglia sulle sue tracce il suo mastino pregiato, Thomas Walkup. Ma anche l'uomo che 48 ore prima aveva annullato Mike James non ha armi per frenare la fantasia del veterano blanco.
Il Real Madrid mette in bacheca la coppa giocando il basket speciale di Chus Mateo, già visto in semifinale e per certi tratti delle ultime tre gare contro il Partizan. Senza un vero 4 di ruolo per le tante assenze nel front-court, e con la zona 2-3 cavalcata per quasi 40 minuti per schermare l'area con Walter Tavares (13+10 rimbalzi). I blancos, al ferro, non concedono nulla. Ringraziando, ancora una volta, il grande lavoro oscuro di Mario Hezonja e degli altri giocatori adattati a vivere nel mezzo angolo, da Rudy Fernandez all'incredibile Fabien Causeur, vero jolly capace di scrivere anche 11 punti con 3/5 dall'arco. Sul perimetro, invece, c'è tanta libertà per gli avversari. O meglio, per i tiratori designati. Perché, dopo la sfuriata iniziale di Isaiah Canaan (21 punti con 5 triple nella sua ultima gara stagionale), il Real Madrid battezza le bocche da fuoco avversarie, scommettendo sulle basse percentuali. E le brutte serate di Thomas Walkup (0/5), Shaquielle McKissic (2/6) e Kostas Sloukas (insolito 1/5) fanno il gioco sperato dalla difesa.
Sasha Vezenkov, con 2/8 dalla distanza, non fa meglio. Ma ha un QI cestistico così fine da riuscire a trovare i suoi spazi tra le pieghe della zona, agendo tra le linee. La sua partita da 29 punti (9/13 da due) è un semi-capolavoro di intelligenza tattica, degno dell'MVP della stagione. Le uniche due triple segnate sembrano costruire il break decisivo alla metà del quarto periodo, evidenziandone anche le qualità caratteriali. Ma, in realtà, si fermerà lì. Ancora distante dalla classe inarrivabile dei grandi veterani spagnoli. Quelli per cui vincere non è una possibilità. Ma l'unica opzione.

Olympiacos Pireo - Real Madrid 78-79

  • Olympiacos: Walkup, Canaan 21, Fall, Vezenkov 29, Papanikolaou 6; Larentzakis, Sloukas 6, Bolomboy 2, Black, McKissic 14. N.e.: Lountzis, Peters. All.: Bartzokas.
  • Real: Williams-Goss 9, Hanga 2, Tavares 13, Ndiaye 3, Musa 6; Causeur 11, Randolph 3, Fernandez 3, Hezonja 12, Rodriguez 15, Llull 2. N.e.: Abalde. All.: Mateo.
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